Bâton Serpent, Huang Yong Ping in mostra al Maxxi
"Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente".
Esodo 7, Antico Testamento
Il titolo di una mostra così escatologica non poteva che ispirarsi al famoso passo biblico che racconta il miracolo della trasformazione di un bastone in serpente.
L'intera esposizione è concepita come un “esodo”, una migrazione dei poteri e dei saperi, un processo di liberazione ed emancipazione dai valori sociali e culturali prestabiliti.
Fondatore di uno dei più importanti movimenti dell’avanguardia cinese, l'artista mette in discussione l’egemonia razionalista e antropocentrica di un’umanità sempre più lontana dalle proprie origini.
Bâton Serpent affronta gli effetti della globalizzazione, le negoziazioni culturali, la migrazione, il neo-colonialismo, i conflitti religiosi, le trasformazioni economiche, i fondamentalismi politici. L’artista analizza la situazione geopolitica attuale mediante una dialettica complessa e ambivalente che, da un lato, racconta l’intreccio di dinamiche storiche, culturali e politiche, dall’altro, propone un nuovo dialogo tra religioni e culture.
La forza visionaria delle opere si misura e si amplifica con gli spazi del museo e si articola in tre tappe, corrispondenti ai tre spazi espositivi.