Intestamè, la commedia di Carlo Ragone nella casa di riposo "Santa Francesca Romana"
«A mio figlio Ferdinando ci lascio tutto. Tutto quello che non ho fatto...». Dalla lettura di un testamento così sibillino e amaro, sconvolgente eppure lungimirante per l’erede “mancato”, si sprigiona una singolarissima commedia che toglie ogni diaframma tra l’artista e il pubblico, coinvolto in un accattivante gioco di specchi tra memoria e realtà.
Carlo Ragone, attore e cantante di versatile personalità, è il protagonista assoluto di Intestamé, spettacolo grazie al quale Roma ritrova finalmente un testo che è assieme comico e tragico e un interprete fedele all’impegno che «ogni messa in scena è sempre un debutto, una prima volta».
Intestamè, la commedia nella casa di riposo
L’appuntamento è per martedì 3 e mercoledì 4 dicembre, alle 21, in un luogo inconsueto quanto suggestivo per una rappresentazione teatrale: nell’Ospitale della Casa di riposo “Santa Francesca Romana”, fondazione di diritto privato volta all’assistenza e alla beneficenza, immersa nel cuore di Trastevere. L’antico edificio e la sua corte, adibiti a ospizio già nel 1860 dal casato Doria Pamphilj, in realtà sono state sede di un ospedale fin dal XIV secolo e vi svolse le sue opere di carità la stessa fondatrice della comunità delle oblate a Tor de’ Specchi.
Il ricavato delle due serate di Intestamé – scherzo e musica per un attore solo, di cui si rammenta il grande successo riscosso in anni scorsi con la regia della coautrice Loredana Scaramella e la musica di Stefano Fresi – è destinato proprio agli anziani ospiti della storica Casa di riposo.
Biglietto d’ingresso 15 euro (attenzione: accesso solo su prenotazione tramite la pagina dedicata a Intestamè su Facebook) al vicolo Santa Maria in Cappella 6.
In questo nuovo allestimento straordinario, Carlo Ragone si avvale dell’estro di Enzo Campagnoli, musicista eclettico, sovente accanto a nomi quali Eugenio Bennato, Roberto De Simone, Nino D’Angelo, Paolo Limiti, Serena Autieri e altri, più volte direttore dell’orchestra al festival di Sanremo e docente nei principali talent televisivi. Per Intestamé suonerà al pianoforte e farà incursioni a sorpresa alle percussioni, e non solo.
Lo spettacolo
Intestamé immerge gli spettatori nella Napoli del dopoguerra appena liberatasi dall’occupazione tedesca e all’arrivo degli americani e li accompagna nel boom degli anni ’50 e nella stagione dell’emigrazione. Il figlio “diseredato” scopre, a ritroso, l’autentico bagaglio di speranze, avventure e disillusioni del padre e, a mano a mano, dal dolore del lutto, dallo sconcerto di quel testamento nascerà per lui una nuova forza vitale. Ogni frammento del racconto diventa un’occasione per cantare, ballare, riflettere e divertirsi.
Carlo Ragone ha culminato una densa formazione diplomandosi al Laboratorio d’Arti sceniche diretto da Gigi Proietti e sulle tavole del Silvano Toti Globe Theatre si è affermato, negli anni, come uno degli attori più apprezzati della sua generazione. Il suo repertorio ha visto nel tempo Shakespeare e Goldoni, Brancati e Cerami. Ha lavorato con Proietti, Ugo Gregoretti e Antonio Calenda, per citare solo alcuni.
Intestamé è sostenuto da Divisione Sparviero, l’etichetta di produzione artistica ideata e diretta da Eleonora Paterniti, poliedrica figura di attrice, regista, musicista e autrice televisiva.
Lo spettacolo raccoglie l’adesione dell’azienda di Mario Masini “Valle Vermiglia” di Monte Porzio Catone, che accoglierà gli spettatori offrendo un calice di Eremo Tuscolano (Frascati superiore).