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Cesanese del Piglio: Roma lo riscopre e inizia ad amarlo. E il resto d’Italia?

Il Consorzio Tutela Cesanese del Piglio in collaborazione con l’Ais di Roma ha organizzato un incontro alla ri-scoperta dell’antico orgoglio del Lazio

Il Consorzio Tutela Cesanese del Piglio in collaborazione con l’Ais di Roma ha organizzato un incontro alla ri-scoperta dell’antico orgoglio del Lazio. La necessità di comunicare la declinazione che questo vitigno ha nel calice è stato alla base dell’evento che lo ha visto protagonista indiscusso della serata. 

Alla chiamata hanno risposto amatori, associati e produttori nell’unico intento di raccontare quello che sta succedendo. “Il Lazio ha bisogno di comunicare e di essere comunicato”: questo il monito del Presidente del Consorzio Tutela del Cesanese del Piglio che va in perfetta armonia con quanto espresso dalla Presidente dell’Ais, Angelica Mosetti: “la necessità è quella di far conoscere il territorio e il cesanese è la storia che segna un percorso millenario della nostra terra e la sua presenza nella guida Vitae 2020 ne è la conferma”. Vitigno ostico, è l’unico rosso del Lazio che gode del marchio DOCG e anche per questo deve rendersi necessario un intervento a favore della sua conoscenza.

“Oggi –racconta Antonio Di Cosimo, Presidente del Consorzio di Tutela Cesanese del Piglio- grazie anche al cambio di rotta di alcuni produttori, il cesanese è forse tra i vitigni più importanti del Lazio e con le recenti scoperte tecnologiche ha iniziato a supportare bene il legno e quindi l’invecchiamento”. Un vitigno che nel territorio è ben conosciuto, ma spostandoci verso il centro e ancora di più a Nord forse non è considerato. Cosa che invece accade all’estero: “abbiamo esportato il cesanese all’estero –continua il Presidente- e in Australia, America e Giappone si parla di un vitigno alloctono”. 

In definitiva, Roma e l’estero stanno iniziando il loro cammino di scoperta di questo vitigno che si esprime nella scelta di vini che lo vedono o assoluto protagonista o in blend con altri vitigni. La sfida sarà il resto d’Italia. 

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