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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Catering e banqueting, la fase 2 è un'utopia: "Difficile immaginare un futuro senza assembramenti"

Fiorenzo Albero, socio della ditta Albero Catering che si occupa di catering e banqueting a Roma e nel Lazio, racconta il periodo nero che il settore sta attraversando e la difficoltà di immaginare un futuro nella fase 2

Mentre ristoratori e chef provano ad ipotizzare un nuovo domani nella cosiddetta fase 2 dell'emergenza Covid, con misure di sicurezza, riorganizzazione di coperti, menù, prezzi, c'è una branca della ristorazione che in questo momento è del tutto ferma, per la quale il delivery non è una strada percorribile. Parliamo del settore del catering e del banqueting, di quelle aziende, cioè, che fino a poco più di un mese fa erano attive nell'organizzazione di eventi privati (feste di compleanno, matrimoni, battesimi) e di congressi, convegni, simposi universitari e tanto altro ancora. Quelle realtà, cioè, abituate a lavorare solo su grandi numeri, quei grandi numeri oggi definiti "assembramenti".

Difficile anche solo immaginare un futuro al momento, come racconta a Romatoday Fiorenzo Albero, socio della ditta Albero Catering, con sede in zona Palmarola ma attiva in tutto il Lazio. "E' un dramma. Siamo totalmente fermi dai primi di marzo. Ancor prima del lockdown molti convegnii, eventi con banche, università, pubblica amministrazione sono stati annullati e per noi si è completamente fermato tutto".

La Fase 2 del Catering e del banqueting

Quando si parla di Fase 2, Fiorenzo Albero fa fatica ad immaginare come potrà essere. "Sono un po' sfiduciato - racconta a Romatoday - Non so quali saranno le restrizioni che il governo imporrà nel settore della ristorazione, del banqueting e del catering, ma sicuramente non saranno consentiti assembramenti. Il nostro lavoro ha sempre risposto alle esigenze di piccoli e grandi gruppi, dai matrimoni ai convegni di lavoro, alle cene di gala, immaginare un futuro senza questa tipologia di eventi al momento è contro la nostra natura".

L'emergenza Covid-19 è stata davvero una brutta sorpresa per tutte le aziende di banqueting e catering anche perché è arrivata nel momento più fiorente dell'anno. Solitamente, come Albero conferma, l'attività riprende a pieno ritmo da marzo, per raggiungere il massimo dei profitti nei mesi di maggio, giugno, settembre, in particolare con matrimoni e comunioni.

"Abbiamo disdetto eventi, posticipato comunioni e matrimoni ad ottobre, sperando che queste date possano essere mantenute. Questo periodo abbiamo fatturato zero, pur continuando a pagare le utenze e a sostenere quelle spese necessarie per portare avanti la nostra attività. Solitamente si arrivava a maggio già con una serie di preventivi fatti e con un calendario di eventi da organizzare. Quest'anno ci arriveremo senza aver pianificato nulla e - quello che è ancora peggio - senza avere alcuna certezza sul domani"

Le misure prese dal Governo per aiutare le ditte in questo periodo di difficoltà non sono sufficienti sottolinea inoltre Fiorenzo Alberto ai taccuini di Romatoday: "Abbiamo costi anche se restiamo chiusi, non siamo sufficientemente aiutati. L'unica speranza - conclude infine Fiorenzo Albero - è che dall'azzeramento totale di tutto si ripartirà, con un nuovo modo di lavorare e magari qualche nuova speranza per tutti noi".

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