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Bunker Kitchen Club apre nel cuore di Roma: divertirsi, sperimentare e conoscere

A due passi da piazza Barberini, il giovane chef Nicholas Amici propone un'offerta culinaria inconsueta, internazionale, in grado di creare bizzarri equilibri

Il 27 maggio 2019 ha aperto i battenti Bunker Kitchen Club nel cuore di Roma, a due passi da Piazza Barberini. Lo chef e patron, Nicholas Amici, è un giovane cuoco al ritorno dalle sue esperienze all’estero, tra Spagna e Inghilterra, che ha deciso di proporre nella sua città natale un’offerta culinaria inconsueta, internazionale ed in grado di creare bizzarri equilibri tra ingredienti tra loro solo apparentemente non associabili. 

Il club

Il club è composto da un giovanissimo team, ragazze e ragazzi che condividono esperienze lavorative all’estero, lo spirito di sacrificio, il buon gusto e tanta curiosità. Per accedere alla sala è necessario scendere qualche gradino. Due gli elementi fortemente identificativi: la testa di toro in ferro, appesa all’ingresso, dell’artista Okuda San Miguel e una porta, anch’essa in ferro, a ricordare la porta di un bunker. Per il resto l’arredamento della sala, che conta 26 coperti, è minimalista e tutto rivolto alla comodità del cliente: ampi i tavoli in legno e ferro, sedie comode che invitano a restare, luci che scendono dall’alto e ben calibrate per rendere la giusta illuminazione ad ogni piatto.

Il menu

Il menu è fatto di sperimentazioni e contrasti, risultato di un’attenta ricerca di materie prime accostate tra loro in modo inusuale e mettendo tecniche, conoscenza degli ingredienti ed inventiva al servizio dei clienti con il solo obiettivo di soddisfare quelli più curiosi e alla ricerca di novità. Gli effetti speciali di un menu che, però, non perde mai di vista lo scopo principale: cucinare raggiungendo i giusti equilibri tra sapori tanto diversi, garantendo al cliente esperienze sempre nuove e votate alla condivisione.

Nel menu si susseguono una ventina di piatti senza le convenzionali distinzioni tra antipasti, primi e secondi presentati in una sequenza continua, in una sorta di immaginaria linea di coerenza sensoriale che demarca tutte le elaborazioni. Grandissime materie prime, spesso non usuali, molte preparazioni tecniche per i singoli ingredienti. Un continuo tributo, multiculturale, alle tradizioni gastronomiche di tutto il mondo; un omaggio alla cultura spagnola e del «para compartir»: per ogni piatto, sono indicati i pezzi serviti e la frequente possibilità di ordinare i pezzi extra.

E’ disponibile anche un percorso degustazione da sette portate composto dai piatti più rappresentativi del menu e anche da piatti fuori carta.  Stessa voglia di sorprendere anche nella carta dei dessert che, in linea con gli altri piatti, gioca molto con sapori dissonanti e consistenze inconsuete. 

I vini

La carta vini redatta dal direttore di sala Guido Sardi, anche lui di recente ritorno dalla sua pluriennale esperienza in Spagna e in Australia, è ricercata, composta da etichette provenienti dall’Italia e dal mondo, grandi vini, bollicine, bottiglie rare, piccole produzioni, etichette biodinamiche e distillati da dessert. Molti vini vengono proposti anche alla mescita con la possibilità, per alcune etichette, di essere ordinate al calice da 100 o da 150 ml; l’obiettivo è quello di far scoprire e gustare il miglior abbinamento possibile.

Unico e universale è il messaggio: divertirsi, sperimentare e conoscere, esattamente come fa il il club della cucina dietro i fornelli, un passo alla volta.

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