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De Magna e beve Flaminio / Piazza Melozzo da Forlì

Apoteca Provviste Alimentari, il bistrot che non t'aspetti a Flaminio

Nel quadrilatero Maxxi, Ponte della Musica, Auditorium e Teatro Olimpico si nasconde un posticino che siamo andati a scoprire. La dispensa, la pizzicheria di una volta? Anche. Ma molto di più...

Il sogno di due amici – Maurizio Caressa e Andrea Ballarini - che nella vita facevano tutt’altro. Un bistrot che ha preso il posto di una storica pizzicheria romana, ma che, in qualche modo, ne ha conservato l'anima. Un buchetto dove, entrando, ti senti a casa e che vale la pena scoprire a Flaminio, per un aperitivo veloce o per passarci tutta la serata.

Alla scoperta di Apoteca Provviste Alimentari

Un posticino che ha aperto le sue porte 3 anni fa e che, di recente, ha presentato un menù rinnovato sfizioso che dà al cliente massima scelta, ma senza strafare. Il suo nome è Apoteca Provviste Alimentari, dal latino apotheca, dal greco apothḗkē, che nell'antica casa romana, indicava il locale destinato alla dispensa, soprattutto per il vino. E, infatti, da Apoteca Provviste Alimentari la dispensa c’è e bene in vista ed è il fulcro intorno al quale gira tutta l’identità del locale.

Apoteca Provviste Alimentari è quel posto che non ti aspetti ma che, in fondo, desideri apra, prima o poi, anche sotto casa tua. Apri la porta e ti senti tra le mura di casa. Libero di rilassarti, di metterti comodo. Due sale, entrambe intime. Mura grezze, legno a terra, tavolini piccoli (da 2 persone), la dispensa in bella vista, un grande bancone, una lavagna con scritti i vini alla mescita, bianchi e rossi. Un posto semplice, senza nulla di particolarmente appariscente ma, nell’insieme, un angolo al Flaminio in cui ti senti bene.

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Foto @ufficiostampa

Cosa mangiare da Apoteca Provviste Alimentari

Da mangiare l’offerta è vasta: puoi entrare con l’idea di prenderti solo un tagliere di salumi e un calice di vino e ritrovarti, dopo un’ora di chiacchiere, perfettamente a tuo agio, a ordinare un primo della tradizione romana o un secondo per trattenerti fino a tarda sera. Qui puoi perderti in una ricca selezione di salumi (anche prosciutti spagnoli pregiati come il Pata Negra DOP Huelva) e formaggi italiani per lo più e qualcuno francese (da assaggiare il Pecorino ennese allo zafferano). Passando alla cucina, la romanità è ben presente, ma strizza l’occhio anche alla novità. Noi abbiamo assaggiato le polpette al sugo che vi consigliamo (con tanto di scarpetta finale) e la carbonara, saporita al punto giusto, una bella porzione, anche per i più affamati.

Nel menù di Apoteca spiccano anche i secondi di carne, tra specialità alla griglia e piatti della tradizione romana rivisitati (come la coda, ad esempio). Da segnalare, inoltre, le Alici del Mar Cantabrico ai Tre Burri e i salmoni.

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Foto @ufficiostampa

E da bere?

Da bere una ricca selezione di vini (tutti disponibili alla mescita), birre artigianali a marchio Apoteca, selezionate personalmente dai proprietari e distillati.

La materia prima è alla base, perché Maurizio Caressa e Andrea Ballarini puntano ad offrire al cliente ciò che altrove difficilmente possono trovare. Eccellente qualità, maniacale attenzione e poi convivialità, simpatia, preparazione. Un progetto innovativo, che non tralascia la tradizione, che incontra i nuovi stili di vita delle persone che mangiano fuori casa, che si rivolge ad un pubblico informale, dinamico e trasversale, dall’attore al gruppo di amici e colleghi, da chi vuole fare un break veloce a chi vuole sedersi e mangiare dall’antipasto al dolce.

Un'idea che nasce a Flaminio, ma che vuole arrivare molto lontano.

Apoteca Provviste Alimentari si trova in piazza Melozzo da Forlì 15, Roma

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