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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

Tutta l'umanità di Van Gogh in una mostra multimediale

Fino al 26 marzo 2017, i capolavori del grande pittore olandese accendono gli schermi a Palazzo degli Esami

“Non so nulla per certo, ma la vista delle stelle mi fa sognare”.

Con questa suggestiva citazione, Palazzo degli Esami accoglie i visitatori di “Van Gogh Alive - The Experience”, la mostra multimediale dedicata al grande artista olandese e inaugurata lo scorso ottobre negli spazi dell’edificio trasteverino.

Parafrasando Magritte, si potrebbe dire che in realtà “questa non è una mostra”, almeno non nella sua accezione tipica. Non si tratta, infatti, di una convenzionale esposizione di opere, bensì di una complessa installazione multimediale, resa possibile grazie alla sofisticata tecnologia multi-screen Sensory4TM. Questo sistema, sviluppato da Grande Exhibitions, impiega 40 proiettori ad alta definizione e dispositivi audio-video di ultima generazione, riuscendo così a generare immagini ad altissima risoluzione e ad immergere il visitatore in un ambiente coinvolgente e dinamico.

Superata una sala introduttiva - dov’è possibile consultare dei pannelli informativi sulla vita e sulle principali opere di Van Gogh, nonché vedere l’allestimento di una fedelissima ricostruzione “vivente” della Camera di Vincent ad Arles - si entra nel vivo dello “spettacolo”. Un corridoio conduce al primo dei due spazi multimediali e l’intera superficie delle pareti si illumina con i vivaci colori che contraddistinguono le opere dell’artista olandese: in particolare, un tripudio di blu e di giallo, quest’ultimo particolarmente amato da Van Gogh in quanto emblema del Sole. All'interno del secondo spazio l’esperienza diventa, se possibile, ancora più immersiva, grazie ad una proiezione che anima una porzione di pavimento e all’impiego di schermi di diverse dimensioni che abbracciano il pubblico a 360 gradi.

Il percorso si articola in una successione di movimenti, ognuno dei quali ripercorre un particolare momento della vita personale e professionale dell’artista, attraverso le opere che meglio riflettono le sue esperienze ed il suo stato d’animo in quel determinato periodo. Ogni movimento è introdotto e accompagnato da un brano di musica classica di notevole potenza evocativa ed è pensato per essere fruito sia come segmento indipendente, sia all’interno del più ampio percorso che guida il pubblico dagli esordi agli ultimi giorni dell’artista.

Una sorta di “ouverture” proietta una sequenza di autoritratti del pittore, riflessi delle sue emozioni e della sua continua crescita interiore.

I movimenti successivi conducono i visitatori attraverso i paesaggi dell’Olanda - terra natia dell’artista, ritratta con toni cupi e terrosi - per poi catapultarli negli effervescenti ambienti francesi, dove Van Gogh verrà contagiato dall’energia parigina e influenzato dal lavoro dei pittori Impressionisti. E’ proprio in questo periodo che la sua tavolozza prende vita, colorandosi di tonalità vivaci che andranno a comporre fiori e fruttiere.

Di fondamentale importanza, nella vita di Van Gogh, è il periodo di permanenza nel sud della Francia. Ad Arles, in Provenza, l’artista vive infatti momenti di grande felicità e ottimismo. Trascinato dalle emozioni suscitate dallo splendore della natura di quella regione, Van Gogh dipinge una tela dopo l’altra, senza sosta, ritraendo la vita e la gente del luogo e realizzando la vivace serie dei suoi celeberrimi Girasoli, proiettati in tutta la loro bellezza da un altro movimento all’interno del percorso.

Ma il soggiorno in Provenza non è accompagnato solo da gioia ed entusiasmo. La famosa Camera di Vincent ad Arles - protagonista del successivo movimento - riflette un doloroso punto di svolta nella vita dell’artista, contrassegnato da un significativo peggioramento dei disturbi mentali che ne influenzeranno continuamente le vicende personali e la produzione artistica.

Il capitolo successivo si apre con un’impressionante serie di lettere in francese e olandese, che il pittore scrive nei suoi ultimi 10 anni di vita. Esse custodiscono preziose descrizioni delle sue opere e, con esse, forniscono uno spaccato della sua straordinaria esperienza artistica.

Un altro movimento introduce il significativo cambiamento che Van Gogh vive al momento del ricovero nel manicomio di Saint-Rémy. E’ in questo periodo che il pittore realizza uno dei suoi massimi capolavori: la splendida serie La Notte Stellata, nella quale emerge il tentativo disperato dell’artista di aggrapparsi a un barlume di speranza, nell’assoluta solitudine della malattia che si impadroniva di lui.

Il penultimo movimento indaga il profondo senso di vuoto provato dall’artista, attraverso un viaggio nei paesaggi di Auvers-sur-Oise, dove Van Gogh muore tragicamente nel 1890.

A chiusura del percorso multimediale, una sorta di retrospettiva ripercorre gli autoritratti del genio olandese, congedando il visitatore con gli sguardi malinconici di un personaggio straordinario.

Nonostante il prezzo del biglietto sia decisamente proibitivo e scoraggiante per molti, l'esperienza multimediale ha senza dubbio il merito di avvicinare lo spettatore a questa figura eccezionale. Le toccanti citazioni dell’artista accompagnano sugli schermi la dissolvenza delle opere, raccontando l’entusiasmo e la genialità di Van Gogh, ma anche il suo profondo travaglio fisico e interiore.

“Non posso cambiare il fatto che i miei dipinti non si vendono. Ma arriverà il giorno in cui la gente riconoscerà che il loro valore è superiore a quello dei colori utilizzati per crearli”.

Il pittore appare al pubblico come un’anima fragile e dolce, amante del genere umano e profondamente sofferente per un destino ingrato, che gli ha impedito di ottenere in vita il giusto riconoscimento per il suo straordinario contributo culturale.

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