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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Da Roma a Cracovia con la Fiat Dino e le penne a biro, Verdone ritrova l'auto di Un sacco bello

Trentanove anni dopo l'ultimo ciak, Verdone mostra la Fiat Dino guidata dal personaggio di "Enzo". Oggi il coupè è di "un signore che la conserva nel migliore dei modi"

Sono trascorsi quasi quarant'anni dall'uscita nelle sale di Un Sacco Bello. Il film, il primo ad essere firmato dalla regia di Carlo Verdone, continua ad essere uno dei più apprezzati  dal pubblico romano.

Enzo, Ruggero e Leo

I tanti personaggi messi in scena hanno fatto la storia del cinema.  Ruggero, l'hippy folgorato "dalla spada de foco". Leo, l'ingenuo trentenne invaghitosi della bella Marisol. E poi Enzo, con la sua fissazione per le polacche, che voleva conquistare ricorrendo alle biro ed alla sua coupè fiammante. Un'auto che, lo stesso Verdone, è recentemente tornato a guidare.

L'auto di "Enzo": una Fiat Dino

"Nulla sparisce e quasi tutto, con la tenacia, si ritrova.  Ecco che riappare dopo anni di inutili ricerche la gloriosa Dino Fiat di Un Sacco Bello" fa sapere Carlo Verdone, postando un video sulla propria pagina facebook. L'auto non ha più quell'aspetto iperaggressivo che serviva per caratterizzare il personaggio di Enzo. "Ora – sottolinea l'attore – appartiene ad un signore che la conserva nel migliore dei modi". 

L'appuntamento dei romani col Palo della Morte

La Dino diventa l'occasione per tornare a parlare di una pellicola che, la maggior parte dei fan, hanno imparato a memoria. Le battute di Enzo e la dotazione della Dino, con gli sportellini "Smoke" e "Drink", sono entrate nell'immaginario collettivo. Al pari dell'appuntamento al Palo della Morte, ormai una meta immancabile per quanti restano nella Capitale il giorno di ferragosto. 

Un sacco bello: il film d'esordio

"Il film costò 360 milioni di lire, e fu girato in 5 settimane e 2 giorni" racconta Verdone, che ricorda inoltre che " le scene in macchina furono girate sulla Cassia bis che ancora non era ultimata". E, visto che, nel 1980, era ancora un eserodiente "Non avevo roulotte, non avevo nulla: mi cambiavo nei gabinetti degli autogrill o dietro le fratte". C'era però la Dino Fiat. Ed oggi, a distanza di anni, è stata finalmente ritrovata.

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