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Cultura Centro Storico / Corso Vittorio Emanuele II

La Fontana della Zuppiera di Corso Vittorio Emanuele II

La Fontana della "zuppiera" o della "terrina" un tempo era posizionata a Campo de' Fiori e veniva utilizzata per lavare frutta, verdura e fiori e addirittura come pattumiera. Oggi, fortunatamente, splende in piazza della Chiesa Nuova su Corso Vittorio Emanuele II.

Lungo Corso Vittorio Emanuele II, in piazza della Chiesa Nuova, è interrata una curiosa fontana conosciuta dai romani come “La Zuppiera” o anche “La Terrina”. Come ogni angolo di Roma, anche questa Fontana ha una curiosa storia da raccontare.

Fu realizzata nel 1590 su disegno di Giacomo della Porta su incarico di Papa Gregorio XIII Boncompagni, che però morì prima di vederla terminata. Originariamente non era posizionata dove oggi la vediamo, ma al centro di piazza Campo de’ fiori, all’incirca dove oggi si trova la statua di Giordano Bruno di Ettore Ferrari.

Era formata da una grande vasca ovale collocata sotto il livello stradale a causa della scarsa pressione dell’Acqua Vergine, senza il “coperchio” che oggi la caratterizza. La prima vasca conteneva un'altra elegante vasca di forma ovale in marmo bianco, dal profilo bombato e con il bordo svasato, sui cui lati erano scolpite due maniglie ad anello e una rosa centrale. Alla fontana si accedeva attraverso due rampe di quattro gradini. Per qualche tempo fu adornata da delfini di bronzo, realizzati in principio per la parte alta della Fontana delle tartarughe del Bernini, nel rione Sant’Angelo.

Ma perché è stato aggiunto il coperchio?

Posizionata al centro di una delle piazze più famose di Roma per il suo caratteristico e variopinto mercato, la Fontana della Zuppiera veniva spesso utilizzata per lavare o “tenere in fresco” frutta, verdura, fiori e altre mercanzie o anche come ricettacolo di rifiuti. Un ruolo piuttosto poco edificante per una scultura cinquecentesca del Della Porta. Nonostante gli editti, le proibizioni, le sanzioni e le punizioni, a volte anche corporali, si continuava a gettare rifiuti e avanzi del mercato all'interno della Fontana, utilizzandola come fosse una vera e proprio pattumiera.

A tale situazione vi pose rimedio Papa Gregorio XV Ludovisi nel 1622 facendo asportare i delfini (che da allora andarono perduti) e “chiudere” la vasca interna della Fontana con un coperchio in travertino, a cupola, con un grosso “pomello” centrale. La fuoriuscita dell'acqua venne assicurata traforando il centro delle rose poste sui lati della vasca. Fu in quel momento che il popolo romano, come è solito fare, soprannominò scherzosamente la fontana “la Zuppiera”.

Nel 1899 venne asportata per lasciare posto alla Statua di Giordano Bruno e rimase alcuni anni in un magazzino comunale. Dopo alcune vicissitudini, la Zuppiera fu fatta collocare nella piazza antistante la Chiesa Nuova (il cui nome reale è Santa Maria in Vallicella), mentre a piazza Campo de’ Fiori fu collocata nel 1924 una copia senza “coperchio”.

Fontana di piazza Campo de' fiori, Roma-2

Ma non è una copia identica alla precedente. L’originale infatti presenta un’importante iscrizione fatta realizzare da un ignoto scalpellino del Seicento che la copia non riporta: “AMA DIO E NON FALLIRE, FA’ DEL BENE E LASSA DIRE. MDCXXI”. Dobbiamo pensare che era l’epoca della Controriforma, tempi duri per i liberi pensatori quindi; ricordiamo che proprio a Campo de’ Fiori fu arso vivo il filosofo Giordano Bruno, la cui statua oggi campeggia al centro della piazza. La frase fu incisa come monito nei confronti di coloro che professavano eresie, avvertendoli che a causa delle loro parole si sarebbero inesorabilmente scontrati con la Santa Inquisizione.

La frase è presente sul coperchio della “vera” Fontana della Zuppiera, purtroppo poco visibile a causa dell’usura del tempo.

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