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Alberto Sordi, parenti delusi dal film: "Non basta protesi al naso e scimmiottare parlata romanesca"

Ad esprimere la sua delusione sul film "Permette? Alberto Sordi", prossimamente su Rai 1, è stato il cugino dell'attore romano Igor Righetti in un'intervista al Corriere: "Imitazione mal riuscita"

"Permette? Alberto Sordi", il film con protagonista Edoardo Pesce e diretto da Luca Manfredi non è stato approvato dai parenti del grande attore romano. L'omaggio, in occasione dei 100 anni dalla sua nascita, è stato al cinema solo per tre giorni, alla fine di febbraio e il prossimo 24 marzo sarà trasmesso in prima serata su Rai 1, ma in un'intervista al Corriere, la famiglia ha espresso tutta la sua delusione.

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A parlare al quotidiano è stato Igor Righetti, cugino di Alberto Sordi e voce storica di Radio1 con il suo programma "Il ComuniCattivo".

"Quella di Edoardo Pesce è un’imitazione mal riuscita - ha esordito al Corriere Righetti - non basta una protesi al naso e scimmiottare la parlata romanesca per diventare Alberto Sordi. Pesce non buca il video, al massimo lo graffia. Noi familiari - ha proseguito senza giri di parole il cugino del grande attore - siamo tutti delusi, peccato: è stata un'occasione persa".

Niente che non si trovi su Wikipedia

"Intanto il film è stato presentato con l’idea di mostrare un Sordi inedito e sconosciuto - ha detto Righetti - ma non c’è niente di nuovo, niente che non trovi su Wikipedia. E poi ci sono un sacco di inesattezze, maldicenze e cattiverie. Io che l'ho conosciuto, Sordi non l’ho rivisto: per tutto il film viene ritratto come un cane bastonato".

Igor Righetti, sempre al Corriere, ha sottolineato come nella storia ci sono dei "buchi"“Manca totalmente la sua profonda religiosità: lui era un fervente cattolico, nella sua villa aveva un inginocchiatoio dove si metteva a pregare ogni giorno, in giardino aveva una statua della Madonna. Non puoi ignorare un aspetto così importante della sua vita”. Righetti ha avuto da ridire anche su alcuni dettagli raccontati nel film: “non è vero che la professoressa dell’Accademia ce l’aveva con lui; non è vero che venne cacciato dal set di Scipione l’africano; manca completamente il rapporto con i fratelli, il padre di Alberto morì che lui aveva 20 anni e loro quattro erano un clan”.

Nessun confronto tra il regista e i parenti di Alberto Sordi

Il conduttore radiofonico ha espresso disappunto anche sul modo in cui è stata raccontata la figura della madre di Sordi: “Appare triste e ossessiva, viene presentata come la donna che impedì a Sordi di avere una vita sentimentale, ma non è così, non gli ha mai impedito nulla”.

Secondo Igor Righetti l'errore più grande fatto da Luca Manfredi - regista della pellicola - è stato quello di non essersi confrontato con i parenti dell'attore romano: "Il regista, Luca Manfredi, fece un film su suo padre Nino e mi sembra giusto: chi lo conosceva meglio di lui? Per questo mi chiedo come si fa a non aver sentito i familiari. O - ha dichiarato Righetti al Corriere - se proprio non noi, almeno i fan club che sanno davvero tutto di Sordi — altro che Wikipedia —: i nomi delle comparse, le battute, le piccole parti nei film...”.

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