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A Ferragosto un pellegrinaggio al 'palo della morte', Verdone: "Idea geniale"

L'evento che non c'è si è trasformato in un successo. Secondo chi ha lanciato il tutto su facebook "oltre 150 persone si sono presentate a Vigne Nuove per incontrare l'amico di Martucci"

E alla fine pellegrinaggio fu. L'evento che non c'è, creato per ridere, si è trasformato in un vero e proprio fenomeno virale. Il tutto nel ferragosto romano, in una città vuota e con la maggior parte dei romani in ferie. Stiamo parlando del "Ferragosto al palo della morte con l'amico di Martucci" un evento goliardico lanciato su facebook per ridere, ma che in tanti hanno preso sul serio. "Talmente sul serio che dal primo mattino mi sono cominciate ad arrivare un sacco di foto", racconta Gianluca Bonetti, il giovane romano che ha lanciato l'evento. "Alla fine della giornata ho contato 150 scatti arrivati  tra bacheca pubblica e messaggi privati".

Già, perchè il pellegrinaggio nell'era social, per l'evento che non c'è, aveva una sua liturgia. Recarsi in via Conti, a Vigne Nuove, individuare  il punto dove si trovava il palo della morte e quindi scattarsi un selfie. "Qualcuno, un genio, è arrivato a mettere anche un cartello su un albero con su scritto pericolo di morte", racconta ancora Gianluca. 

A metà giornata la sorpresa. L'evento ha assunto tale e tanta viralità che Carlo Verdone ha deciso di inviare un video agli organizzatori dell'evento. "L'idea di andare al palo della morte il 15 di agosto è un'idea geniale. Sembra un atto unico di Becket, Aspettando Godot. Voi aspettate il bullo per andare a Cracovia: siete dei geni, dei pazzi. Vi voglio troppo bene". Un video messaggio che ha dato ancora più spinta ai fan di Un Sacco bello che nel pomeriggio hanno ripreso l'omaggio in via Conti.

Qui, nel 1980 anno di uscita del film, sorgeva un traliccio dell'alta tensione. Nel film Enzo (non Renzo eh) dà appuntamento a Sergio per farsi spiegare i dubbi sul viaggio a Cracovia. Ne nasce un dialogo surreale, pieno di battute no sense. Dalle calze di nylon alle penne biro, dal "se poi mi innamoro" al "famme un po' er bidet...", un susseguirsi di frasi diventate epiche per gli amanti di Verdone. Ancor più epico è l'amico di Martucci, l'occhialuto sconosciuto che compare solo alla fine del film e con cui Enzo poi andrà a Cracovia. Un incontro che avviene a piazzale dei Partigiani in realtà, ma che l'organizzatore dell'"evento che non c'è" ha voluto portare al palo della morte per unire due passaggi mitici di un film entrato dell'immaginario di tanti romani. 

"Il video messaggio di Verdone mi ha inorgoglito", racconta ancora Bonetti, "Sapeva di questo evento e ci ha voluto omaggiare con quel video. Sentirsi dare del genio da un Genio mi ha regalato un'emozione speciale". Gianluca spiega poi come è nata l'idea: "Prima di tutto per ridere. E' stato un gioco, pensato e messo su lo scorso anno. Non pensavo ci sarebbe stata partecipazione. Quest'anno in tanti mi hanno scritto chiedendo se luogo e ora fossero confermato. Così ho ricreato l'evento e se l'anno scorso ci sono andati in pochi, quest'anno la partecipazione è stata massiccia". 

Perché l'amico di Martucci? "Perché nell'immaginario collettivo l'amico di Martucci rappresenta ormai il ferragosto romano", continua Bonetti che annuncia. "L'anno prossimo l'evento sarà reale. Magari anticiperemo al 14 agosto". 

Ferragosto al Palo della morte | foto dalla pagina facebook dell'evento

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