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Carlo Verdone e quello scherzo fatto al figlio: "Ancora mi vergogno, non so cosa mi è preso"

Alla presentazione del suo nuovo film "Si vive una volta sola", Carlo Verdone ha raccontato di quella volta che ha finto di essere il segretario di Francesco Totti

Lo scorso 14 febbraio, Carlo Verdone ha presentato a Roma il suo nuovo film "Si vive una volta sola". Un racconto corale nel quale il regista romano è anche attore protagonista, insieme ad Anna Foglietta, Max Tortora e Rocco Papaleo.

Un film che è un inno all'amicizia, ma che porta in primo piano anche il tema del "fare scherzi", a volte riusciti, altre volte esasperanti, eccessivi, fuori luogo. Per questo, la conferenza stampa è stata anche l'occasione in cui Verdone e il cast si sono lasciati andare a racconti personali, svelando quegli scherzi fatti che non dimenticheranno mai.

Carlo Verdone e gli scherzi folli ai genitori

Carlo Verdone, in particolare, ha raccontato alcuni scherzi fatti da bambino ai genitori:  "Facevo degli scherzi un po' folli, cattivi, ma io non mi rendevo conto. Una volta, ai miei genitori, tornando dall'Opera, gli feci trovare la casa aperta, con i mobili buttati a terra, con la passata Cirio a terra come se fosse il sangue. Mia madre manca poco sviene, è stata malissimo, ha avuto la pressione alta per un po', ne ho fatte di follie".

Lo scherzo fatto al figlio

Poi Verdone è passato a raccontare l'ultimo scherzo fatto nella sua vita, al figlio: "Dopo di quello mi sono fermato, non ne ho fatti più", ha esordito l'attore e regista romano.

Verdone ha chiamato il figlio che, al tempo, aveva 7-8 anni e giocava a pallone a Valle Aurelia, "giocava pure bene", dice:

'E' il signor Paolo Verdone?', inizia l'attore dall'altra parte del telefono.
'Si sono io', risponde il figlio.
'Aspetti che le passo il segretario di Francesco Totti'
'Pronto Paolo - continua ancora Carlo Verdone - ciao mi chiamo Alfredo sono il segretario di Francesco Totti, ti abbiamo visto giocare al Valle Aurelia. Ce piace come strusci 'a palla, ce piace la visione de gioco che c'hai, come vai sulle fasce, Francesco te vorrebbe vedè.'
'Ah, ma benissimo. Ma io ho la scuola'

'Eh, vabbè, ma non la poi marinà un giorno la scuola'
'Eh, ma lo devo dire a mamma'
'Facciamo così,ti richiamo domani e me fai sapè quando voi venì, che Francesco te vole parlà guardandote in faccia'

"Io torno a casa - ha poi proseguito il racconto Carlo Verdone - mio figlio mi corre incontro e mi racconta quanto accaduto. Non ce l'ho fata più, l'ho abbracciato e gli ho detto 'Paolo era tutto uno scherzo, ero io'. Non mi ha parlato per un mese e mezzo. Sono stato di una cattiveria, mi vergogno ancora, gli chiedo ancora scusa. Non cosa cosa mi è preso". 

Da allora Carlo Verdone scherzi ne ha fatti soltanto nei suoi film. 

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