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Le squillo dei Parioli diventano una serie: ecco Baby, la seconda produzione Netflix tutta italiana

L'episodio di cronaca del 2014 diventa una serie tv, in onda su Netflix in 190 paesi dal 30 Novembre

Protagoniste due ragazzine minorenni, i quartieri della Roma "bene" si tingono di prostituzione, soldi, vestiti griffati e ideali stravolti: ecco il cocktail esplosivo in Baby, la nuova serie Netflix, liberamente ispirata dagli episodi di cronaca del 2014, che sarà in onda dal 30 Novembre in 6 episodi.

La finzione della serie televisiva si sovrapporrà dunque su quelli che sono stati gli avvenimenti reali, finiti in una pagina nera della cronaca romana, quella in cui due ragazzine di 14 e 15 anni, Agnese e Angela, si prostituivano volontariamente in uno scantinato del quartiere Parioli per soldi, vestiti e cocaina. 

La serie, ambientata nell'immaginario Liceo Collodi, racconta la vicenda con gli occhi dei ragazzi, proponendo  uno scenario in cui i giovani sono intrappolati in un vuoto cosmico, che li spinge a cercare nuove emozioni. Descrive una generazione attratta dal lato oscuro, che vede la trasgressione come unico destino. La ricerca del brivido, o di quel famoso attimo che valga una vita è quindi, il motore propulsore dell'ambiente descritto in Baby.

Il cast è composto in modo eterogeneo, ci sono attori conosciuti e sconosciuti, giovani e adulti. Le protagoniste della serie sono Chiara, interpretata da Benedetta Porcaroli e Ludovica interpretata da Alice Pagani hanno alle spalle storie diverse e in comune la ricerca di legami e sicurezze, attorno a loro altri personaggi ad esempio Fabio interpretato da Brando Pacitto che è un ragazzo gay, incapace di accettare la sua natura. Attorno a loro adulti contraddittori come la mamma pariolina interpretata da Isabella Ferrari, o l'intermediario che procura clienti alle due teen ager interpretato da Paolo Calabresi. 

"Raccontiamo storie di ragazzi alla disperata ricerca della loro identità e dell'amore. L'aspetto della prostituzione c'è, ma non ci sarà nulla di sensazionalistico, anzi. C'è un ribaltamento di ruoli tra giovani e adulti", racconta Andrea De Sica, che firma insieme ad Anna Negri la regia della serie Netflix, che sarà in onda sul colosso streaming in 190 paesi.

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