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Concerti Tor Pignattara / Via Galeazzo Alessi

A Torpignattara si canta Roma: il 12 Settembre tutti al festival Gabriella Ferri

Stabilire una linea che unisca la tradizione di 500 anni di musica popolaresca con ciò che c’è oggi sul mercato. Gabriella Ferri è certamente questa linea, il filo che unisce il concorso della canzone romanesca alla Capitale di oggi

Sabato 12 Settembre, alle ore 20, l'appuntamento con l'imperdibile festival Gabriella Ferri, al giardino di via Galeazzo Alessi di Torpignattara. Si canta Roma, che non è facile né scontato. Stabilire una linea che unisca la tradizione di 500 anni di musica popolaresca con ciò che c’è oggi sul mercato é ancora più difficile. Ebbene, Gabriella Ferri è certamente questa linea, il filo che unisce il concorso della Canzone Romanesca, che a fine Ottocento si teneva per la festa di San Giovanni, il 23 giugno, Lina Cavalieri, Ettore Petrolini, con la Roma di oggi, sbandata e ferita, nella quale la romanità della parlata è una delle rare tracce resistenti di secoli di tradizione. 

Gabriella Ferri è stata, insieme a Gigi Proietti, a Renato Rascel, a Claudio Villa e a Lando Fiorini, la punta dell’iceberg ma al contrario degli altri colleghi, manieristici e scherzosi, spesso contemporaneamente sboccati e affettati, lei era passione pura. Lei, che “una voce, una faccia, un clown”, come l’aveva definita Federico Fellini, ci ha conquistato incondizionatamente, lei che vorremmo guidasse i nostri passi e la ricerca di una nuova Roma da cantare.

Un primo risultato è arrivato in questi primi tre anni dal sostegno e incoraggiamento ricevuto da parte degli abitanti e del comitato di quartiere Certosa, cittadini visionari di un istmo di socialità stritolata tra Casilina, Torpignattara, Tuscolana e ferrovia Roma-Napoli. Abitanti di una Roma che resiste e che vedono, in occasioni come questa, un collante, un modo per esprimere comune senso di appartenenza, passione personale e politica e, nella la musica popolaresca, quasi una lingua franca da cui ripartire.

"La nuova Roma da cantare - sostiene Paolo Fusi, passionario che dirige e ha fortemente voluto questo Festival - non è detto che si esprima solo romanesco, così come la musica popolaresca non necessariamente va ricondotta solo al folclore o alla popolarità degli artisti, e da qui l'intenzione a portare sul palco anche realtà meno conosciute. Gabriella Ferri era l'inizio del mutamento. Non si specula sul suo nome, ma si parte da lei per piegare il Festival a questa musica romana in divenire, alla ricerca di altro, ed in quell'altro rispecchiando sempre se stessa. Il Festival vuole essere espressione di questa passione. senza la pretesa di voler essere necessariamente esaustivo e onnicomprensivo, è una bellissima occasione di festa, una sera per sognare, per abbracciare ed essere abbracciati. E per cantare insieme". 


 

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