Con Permesso, Don Raffaè - Laboratori e spettacolo
In occasione della RESIDENZA ARTISTICA CONTRABBANDO 2018, TradirEfare Teatro organizza una serie di incontri di laboratorio sulla COMMEDIA DELL'ARTE aperti al pubblico!
Da lunedì 23 a sabato 28 aprile, dalle 14:00 alle 16:00, venite ad incontrare e conoscere le maschere!
Percorso aperto a tutte le età e i livelli di preparazione.
INCONTRI DI LABORATORIO SOLO SU PRENOTAZIONE AL:
3207285420 | federico.moschetti@gmail.com
A conclusione, VENERDì 27 E SABATO 28 alle ore 21:00, la compagnia TradirEfare Teatro sarà in scena con
"CON PERMESSO, DON RAFFAÈ"
spettacolo di Commedia dell’Arte liberamente ispirato alla canzone di Fabrizio De André.
ideazione e regia: Federico Moschetti
drammaturgia: Irene Scialanca
interpreti: Federico Moschetti, Irene Scialanca
L’idea dello spettacolo nasce dall'ispirazione data dall'omonima canzone di Fabrizio de André. Suggestioni e immagini quasi grottesche e surreali di temi profondamente radicati nella cultura collettiva del nostro Paese: i temi del carcere, della criminalità organizzata, e dei rapporti (malati) di potere. Immagini con le quali, nel corso dell’esperienza della nostra compagnia, ci siamo misurati più volte, riscontrandone molti aspetti nel nostro confronto continuo con la Commedia dell’Arte. Caricature popolari che agiscono secondo uno schema fin troppo noto, quello del servilismo e della mala giustizia.
Ispirandoci alla storia narrata, infatti, abbiamo identificato nei personaggi tragicomici di questa vicenda “italiana” caratteri non meno significativi di quelli delle maschere di Commedia: una storia, dei personaggi che parlano di potere, di servi e padroni, di favori e favoritismi; che sono investiti completamente, insomma, da quella vividezza di immagini tipica delle caricature sociali messe in atto dai comici dell’arte.
In questo modo, il Don Raffaè del titolo diventa un vecchio Pantalone, recluso e stanco, ma ancora attaccato al proprio potere, alla propria influenza, alla propria ricchezza; allo stesso
modo, Pasquale il brigadiere servile incarna perfettamente uno “zannesco” Arlecchino, ingenuo e distratto, lavoratore sfaticato, sempre alla ricerca di un modo per guadagnarsi il pane, un povero diavolo disperato, che lotta per sopravvivere, per escogitare un modo per tirare avanti, in un mondo quasi più grottesco di lui. E in questo modo le storture di un paese e la deformità di un intero sistema sociale si accentuano ancora di più, e diventano protagoniste assolute, facendo della loro natura grottesca la propria stessa forza.
Per info: 3207285420 | federico.moschetti@gmail.com