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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Alberto Sordi: le frasi più famose

Frasi, battute, nomignoli, risolini, veri e proprio "sordismi" che sono rimasti nel parlato di generazioni intere di cinefili e, soprattutto, di romani

I vitelloni, 1953

"Lavoratori! Lavoratori della maltaaa! Prrrr..." 

Un giorno in pretura, 1953
"C'ho avuta 'a malattia, vostro onore!"
"America', facce Tarzan!" 

Un americano a Roma, 1954
"Ammazza che fusto!"
"Maccaroni?! Questa è roba da carrettieri! Io non magno maccaroni: io sono americano"

L'arte di arrangiarsi, 1954
"Mi trovai in piena campagna elettorale, e in un attimo capii qual era la mia vera vocazione: altro che iscriversi ai partiti, dovevo fondarne uno! E ora potevo, perché ero stato in galera!"

Accadde al penitenziario, 1955
"Ho dato il cappotto al Polesine"

Arrivano i dollari, 1957
"Magna le cocce de le noci, brutta bertuccia, magna er pappone"
"Ridi, ridi, ma che te ridi, Joseph?"

Alberto Sordi nei suoi film

Il vedovo, 1959
"Che fa, marchese, spinge?"

Alberto: Marchese, lo sa che scherzo mi hanno fatto quei gamberetti che abbiamo mangiato ieri sera al Ronchetto delle Rane? 

Marchese: Le hanno fatto male?

Alberto: No, mi hanno fatto fare un sogno. 

Marchese: In bianco e nero o a colori? 

Alberto: A colori, io sogno sempre a colori. 

Marchese: E che sogno ha fatto, commendatore? 

Alberto: Ho sognato che ero rimasto vedovo. 

Marchese: Ah, ha sognato che era morta la sua… 

Alberto: Sì, mia moglie. Un sogno completo: morte, camera ardente, funerale. Io camminavo dietro al feretro, alla mia destra camminava lei, marchese, e alla mia sinistra padre Agostino. 

Marchese: Perbacco! Ricorda tutti i dettagli. 

Alberto: Sì, come fosse adesso. 

Marchese: E nel sogno ha provato dolore? 

Alberto: No, anzi: mentre tutti piangevano, io solo ridevo. 

Marchese: Rideva? 

Alberto: Poi, mentre calavano la bara giù, nella fossa, ho sentito come un colpetto qui dietro alla nuca: tac! Anche abbastanza forte… Credevo fosse padre Agostino e invece mi sono svegliato nel mio letto; era mia moglie che mi diceva (con forte accento milanese): "Cos'hai, cretinetti, ridi nel sonno?"

La Grande Guerra, 1959
"Boni, state boni"
"Io non so niente! Se lo sapessi, ve lo direi! Io sono un vigliacco, lo sanno tutti!"

Tutti a casa, 1960
"Signor colonnello! Sono il tenente Innocenzi. Accade una cosa incredibile: i tedeschi si sono alleati con gli americani!"

Nell'anno del signore, 1969
"Popolo, ma che te sei messo in testa? Ma che vuoi? Vuoi comanna' te? E chi sei? Sei papa? Sei cardinale? O sei barone? Ma se non sei manco barone chi sei? Sei tutti l'altri! E tutti l'altri chi so'? Rispondi! Rispondi a me, invece di assalta' i castelli! So' li avanzi de li papi, de li cardinali, de li baroni, e l'avanzi che so'? So' monnezza! Popolo, sei 'na monnezza! E vuoi mette' bocca? Ma se non c'è nessuno che ti dice, quando t'alzi la mattina, quello che devi fa', dove sbatti la testa? Che ne sai? Sei andato a scuola? Sai distingue' il pro e il contro? Tu non sai manco qual è la fortuna tua, perché sei 'na monnezza!"

I Nuovi Mostri, 1977
"Ah è l'immobilità mio caro, succede. È anche l'umidità. Accadde anche a me molto tempo fa, quando feci il navigatore solitario. Mammà mi diceva sempre: 'non me rompere i coglioni, sei uno smidollato, come uomo non esisti, sei un imbriagone'. E allora mi sono incazzato e un giorno ho detto: 'Basta mi compro una barca e mi faccio il giro del mondo e navigo da solo ecco'. E così compii quest'impresa. Feci il navigatore solitario. Giorno e notte, fra cielo e mare, mare e cielo. In questa natura, padrone del mondo. Lei non sa cosa vuol dire il navigatore solitario. Solo, nell'immensità del mare, in assoluta meditazione, a contatto della natura più pura, è allora che capisci.... quanto sei stronzo, a compiere queste imprese, che non servono a un cazzo".

Il Marchese del Grillo, 1981
"Tu sei giudeo e l'antenati tua falegnami hanno fabbricato la croce dove poi hanno inchiodato nostro Signore Gesù Cristo. Posso esse ancora un po' incazzato pe' sto fatto!?"
"Quando se scherza bisogna esse seri!"
"Mi dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo!"

Il tassinaro, 1983
"Perché scusa noi in Italia se dovemo sorbì 'sto polpettone de 'Dallas'? Ma che noi italiani ve imponemmo a voi forse una trasmissione in television de nome Valmontone, Portogruaro, Gallarate, che forse qualche birbaccione e qualche mignotta ce sta pure là. Perché voi ce dovete rompe li cojoni con 'sto 'Dallas'"

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