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VIDEO | Sacchetti bio, le voci dei romani: "Il costo sia a carico del supermercato"

Dai social alla vita di tutti i giorni. Il pagamento dei sacchetti biodegradabili per frutta e verdura all'interno dei supermercati, non sembra volersi arrestare. Che ne pensano i romani? Siamo andati fuori da due grandi punti vendita della città per provare a raccogliere la loro opinione. Molti sembrano non sapere nemmeno di cosa si tratta.

Dal primo gennaio, recependo una nomativa europea, in Italia è diventato obbligatorio l'utilizzo dei sacchietti bio degradabili, quelli sotto i 15 micron, nelle grosse catene di distribuzione per l'acquisto di alimenti (frutta, verdura, carne e pesce) o in farmacia. Una spesa che è tutta sulle "spalle" del consumatore e, a giudicare dai commenti che Roma Today ha raccolto stamattina, giovedì 4 gennaio, la rabbia sembra tutt'altro che placata. "Un furto - tuona una signoa incontrata fuori da un supermarket di Casal Bertone - ogni volta devono pagare i cittadini". Chi poi sostiene la prassi dell'etichetta singola per ogni alimento, che invece boicotta i negozi: "Tutti dal fruttarolo". Per alcuni degli intervistati la questione ambientale è importante, "ma il costo della busta dovrebbe essere a caico dei supermercati".

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