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Economia

Urtisti, gli ambulanti ebrei che hanno attraversato 150 anni di storia di Roma

Dalla bolla papale alla delibera di Marino: ecco chi sono gli urtisti, i commercianti che rischiano di scomparire dalle strade del centro

Gli urtisti, o peromanti, o ricordari, rappresentano un pezzo di storia di Roma. La loro esistenza è datata prima dell'Ottocento. A regolamentarla una bolla papale che autorizzava le licenze ai commercianti di religione ebraica, a quel tempo ancora confinati all'interno del Ghetto. La loro religione infatti vietava la vendita di oggetti religiosi fuori dal 'loro territorio' e lo Stato Pontificio diede loro il permesso di vendere rosari ai pellegrini. Durante il fascismo viene loro assegnata una divisa. Sul berretto l'acronimo SFVA, Sindacato Fascista Venditori Ambulanti e per tutto il ventennio resistettero nonostante il clima attorno si facesse anno dopo anno più pesante.

urtistibollapapale-2A metterne a rischio l'esistenza l'arrivo dei nazisti in città che li dichiarò abusivi. La loro attività divenne nascosta, trasformandosi in vendita di sigarette ai soldati tedeschi.Finita la guerra il loro lavoro torna regolare, entrando nell'immaginario comune dei turisti che approdano a Roma. Nessun banco ancora , ma una cassetta di legno al collo, munita di cassettini con all'interno souvenir di tutti i tipi.

La loro fortuna negli anni '60 con il boom dei turisti. Le cassette, denominate gli schifetti, dal collo passano al cavalletto negli anni'70. In mezzo muri e gradini usati come appoggio. E' nella seconda degli anni '70 che avviene la trasformazione in bancarelle. Quattro schifetti diventano una bancarella e così vengono regolamentate le licenze.  

Ora la richiesta della Soprintendenza e del Mibac, recepita dal Comune di Roma. Per gli urtisti una nuova battaglia. Obiettivo resistere.

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