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Stagisti Cotral, la vicenda arriva al tribunale ordinario: il 16 dicembre l'udienza

Nonostante le manifestazioni, le proteste e la lettera mandata al Presidente della Repubblica, i 172 aspiranti stagisti Cotral, dopo quasi 8 mesi, ancora non hanno avuto spiegazioni riguardo la sospensione dello stage

La prima settimana di Marzo scorso, 172 aspiranti stagisti avevano passato una prova scritta e una orale, guadagnandosi la possibilità di entrare nell'azienda Cotral e di poterci lavorare per 4 mesi a partire da Aprile. Con il cambio dell'amministrazione regionale però, gli stage sono stati bloccati.

Sono passati quasi 8 mesi e queste 172 persone stanno ancora aspettando che qualcuno dica semplicemente loro qualcosa. "Italia lavoro" infatti continua a non far partire gli stage e nessuno spiega a queste persone il perchè.

Renato Iacobucci, uno dei rappresenti di questi 172 stagisti, nonché amministratore del "Gruppo Ufficiale Aspiranti Stagisti Cotral" di facebook, ci ha detto: “Per noi non è chiaro niente, anche se la motivazione di questa sospensione ce la possiamo immaginare. Una sola cosa sappiamo, che non vogliamo cadere nell' anonimato”.

Come ci racconta Renato, dopo manifestazioni e proteste, come quella di Luglio sotto la sede della Regione, si è dovuti passare alle vie legali e per il mese di Ottobre era stata fissata una prima udienza presso il Tribunale Del Lavoro di Via Lepanto. Il Giudice competente però, ha ritenuto che il caso andasse seguito da un Tribunale Ordinario e di conseguenza non si è espresso. La prossima udienza, presso il Tribunale Ordinario, è quindi stata fatta slittare al 16 Dicembre, data in cui “si spera di avere delle risposte e delle spiegazioni definitive”.

“Abbiamo cercato anche di metterci in contatto con la massima carica dello Stato, il Presidente della Repubblica - racconta Iacobucci - cercando di ottenere da lui quelle risposte che nessuno ci da e in parte ci siamo riusciti. Qualche tempo fa una ragazza scrisse una lettera via mail al Presidente, tramite il portale di posta del Quirinale e ricevemmo una risposta dal Prefetto - continua Renato – che ci disse che si sarebbe mosso, mettendosi in contatto con Italia Lavoro, per avere delle spiegazioni. Cosa l'azienda avesse risposto poi al Prefetto, non l'abbiamo mai saputo.”

Il timore di queste 172 persone "in attesa", è quello di essere dimenticati, dalle autorità, da Cotral, da Italia Lavoro. Stanno aspettando che qualcuno prenda delle posizioni, che qualcuno dia una motivazione logica a questa sospensione, che ha lasciato alcuni addirittura senza lavoro, ma sopratutto che qualcuno li faccia lavorare, “perché è un nostro diritto, guadagnato onestamente”.

“Vogliamo farci sentire e vedere e per questo abbiamo in programma un sit-in davanti al Quirinale dove chiederemo di essere ricevuti dal Presidente della Repubblica. Vogliamo far luce su questa vicenda che ci sta privando dei nostri diritti. Noi non molliamo.”
 

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