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Economia

Sky lascia Roma e trasloca a Milano: 120 esuberi e 300 trasferimenti

Il Comitato di redazione preoccupato "per le ricadute occupazionali e per l'impatto sulla vita di centinaia di colleghi e delle loro famiglie"

Un 'trasloco' che nel tragitto da Roma a Milano rischia di lasciare per strada 120 lavoratori. Dopo la chiusura di Almaviva, costata 1666 licenziamenti, la Capitale sta assistendo alla perdita un altro segmento del suo settore produttivo: Sky ha deciso di concentrare il suo 'Tg24' e le attività di altri settori aziendali nel capoluogo lombardo. Nel piano presentato dall'azienda per la sede romana di Sky, come fa sapere il comitato di redazione di Sky Tg24, "emergono 120 esuberi tra tecnici e giornalisti e 300 trasferimenti su un totale di circa 600 dipendenti attualmente occupati nella sede romana". Il piano è quello i chiudere la sede sulla Salaria. Nella Capitale resterà solo un presidio. 

Una decisione che desta preoccupazione per il Comitato "per le ricadute occupazionali e per l'impatto sulla vita di centinaia di colleghi e delle loro famiglie" continua la nota. "Abbiamo espresso all'azienda la nostra contrarietà ad un trasferimento che sradica un telegiornale che fin dalla prima edizione nel 2003 va in onda da Roma e che, nella Capitale, ha costruito la sua credibilità dimostrando di essere un protagonista del panorama informativo italiano" conclude la nota in cui il Comitato spiega che si riserva di prendere ulteriori iniziative dopo l'Assemblea dei giornalisti. 

I sindacati puntano il dito contro le istituzioni romane. "Questa decisione non è legata a una reale condizione di crisi ma, a nostro avviso, alla precisa volontà aziendale di abbandonare la Capitale" commenta in una nota la Cgil di Roma e del Lazio e la Slc Cgil di Roma e del Lazio. "E chiama in causa anche le forze politiche della città (a partire dall'amministrazione comunale) che sembrano quasi assuefatte a questo declino, impegnate come sono in dibattiti surreali e irrimediabilmente distanti dalla realtà. Roma nelle ultime settimane ha subito profonde ferite sul piano occupazionale che rischiano di lasciare strascici pesantissimi sul piano della tenuta sociale. Occorre arginare questa deriva". 

"La capitale non è più un luogo di attrazione" commenta in una nota Paolo Terrinoni, Segretario Generale CISL Roma Capitale Rieti. "Un segnale negativo dovuto a diversi e molteplici fattori. Il principale quello di essere una città difficile da governare, stretta tra una burocrazia lenta e una macchina amministrativa complessa, e che sembra non attirare più lavoro e investimenti. Resta il fatto che Roma da quartier generale delle società di telecomunicazioni, sta diventando piano piano una succursale. Interi pezzi di città che stanno andando via dopo che avevano scelto la capitale nel momento di maggiore sviluppo economico. Erano gli anni in cui si parlava di Roma come locomotiva d’Italia (prima per Pil e ricchezza creata) mentre oggi è diventata il fanalino di coda di una macchina che cammina a rilento. Dal Sindaco di Roma ci aspettiamo una presa di posizione molto forte".

Reagisce anche l'Associazione Stampa Romana che parla di "fulmine a ciel sereno in una realtà editoriale inserita in un solido contesto internazionale e che non presenta perdite di bilancio" si legge in una nota dell'associazione di categoria, preoccupata non solo per gli esuberi ma anche per i trasferimenti che impediranno circa 300 lavoratori a "rivedere scelte e piani di vita". Trasferimenti, esuberi, chiusure di unità produttive. "Un alfabeto conosciuto in diverse realtà editoriali.  Ignoto fino a ieri in una azienda importante come Sky. Oggi invece cambia completamente il Dna aziendale. Si sposta tutto a Milano. Si chiude Roma con eccezione dei presidi istituzionali. Si fa largo la parola e la pratica degli esuberi. Il tutto avendo convocato ieri le sigle nazionali di categoria di Cgil, Cisl e Uil ma senza analoga richiesta avanzata alla Federazione della Stampa" continua la nota che invita il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi a "non subire in silenzio". 

Preoccupata anche la politica. "Gli ultimi dati Agcom del 12 gennaio confermano che Sky è il principale gruppo televisivo italiano, detenendo la quota maggiore dei ricavi pari al 15,1% del Sic (Sistema integrato delle comunicazioni) e a quasi 3 miliardi di euro. Mediaset è seconda e la Rai terza" dichiara il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, componente della commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera. "Sky Italia dovrebbe quindi dare in piena trasparenza spiegazioni se all'improvviso comunica ai sindacati un piano di riorganizzazione così incisivo da prevedere 200 esuberi e 300 trasferimenti, peraltro nel silenzio delle istituzioni cittadine, in particolare a Roma, la realtà più colpita". Per Anzaldo "è opportuno che il ministro dello Sviluppo economico valuti di convocare i vertici di Sky e di chiedere chiarimenti sullo stato di salute del gruppo, alla luce anche del fatto che negli ultimi mesi l'azienda ha pubblicamente detto di aver aumentato nel 2016 sia i ricavi che il numero degli abbonamenti". 

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si dice pronto a fare la sua parte. “Sulla vicenda del trasferimento di una parte della redazione di Sky a Milano voglio essere chiaro: noi come Regione garantiamo e garantiremo, come abbiamo sempre fatto, di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per impedire questa ulteriore grave perdita per la città. Però, questa è solo una parte di una vicenda molto più complessa: Roma purtroppo sta perdendo la propria vitalità e la propria capacità attrattiva. E’ una crisi di sistema molto grave nei confronti della quale non possiamo essere noi, Regione Lazio, l’unico soggetto attivo in campo. Anche le parole del Sindaco di Milano Sala che ora chiede alla Rai di spostare le proprie redazioni dei tg da Roma sono un segno importante che dimostra la vulnerabilità a cui è arrivata la nostra Capitale. O tutte le Istituzioni iniziano a fare la propria parte o di trasferimenti come quelli di Sky ne vedremo sempre di più”.

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