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Martedì, 16 Aprile 2024
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La rivolta delle pompe funebri: cinquecento imprese schiacciate da due colossi

Questa mattina davanti alla sede della Regione Lazio, il sit-in di protesta degli operatori delle pompe funebri. Assifur: "Su 530 imprese, l'80 per cento dei servizi è gestito da due sole aziende"

Questa mattina, davanti alla sede della Regione Lazio, il sit in dell'Assifur,  Associazione Imprese Funebri Romane. Motivo della protesta, il monopolio di due società che da sole si accaparrano la totalità dei servizi mortuari negli ospedali della Regione.

LE RAGIONI DEL SIT IN - Porre fine ad un ingiusto monopolio e  internalizzare il servizio delle onoranze funebri. Sono queste le ragioni che hanno spinto gli operatori delle piccole pompe funebri a prendere parte alla manifestazione organizzata dall'Associazione. Ragioni sostenute anche dall'Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie Antonino Caponnettò, rappresentata al sit in dal segretario Elvio Di Cesare.

500 IMPRESE SCHIACCIATE DA 2 COLOSSI - Oltre 500 imprese sul territorio schiacciate da un duopolio imperante. Una regolamentazione assente che ha consentito alle due imprese di aggiudicarsi l'esclusiva sui servizi funerari, danneggiando i piccoli concorrenti e rischiando di far perdere il lavoro a circa 2mila persone.

RISPOSTE DALLA REGIONE LAZIO - E' parecchio tempo che l'Assifur chiede risposte alla Regione Lazio, ma dalle istituzioni non è stato ancora preso alcun provvedimento. Oggi, il primo sit in autorizzato a Roma per rivendicare i propri diritti, contro un ingiusto dominio del mercato, che azzera la competitività e mette in ginocchio le aziende del territorio.

LORO, GLI "UNICI" AUTORIZZATI - "Su 530 imprese, l'80% del mercato è in mano a due società e a noi altri non restano che le briciole, - spiega Gianluca Fiori, presidente dell'Assifur, - Costoro entrano dentro le camere mortuarie, dicendo che sono gli unici a cui la Regione ha rilasciato l'autorizzazione, quando in realtà non è vero e si accaparrano i clienti”.

LO "SCIACALLAGGIO DELLE CAMERE MORTUARIE" - Non pretendono favoritismi, i manifestanti, ma vigilanza e controllo “liberalizzando le camere mortuarie dallo sciacallaggio”, conclude Fiori.

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