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Economia

Sanità, Tosinvest-San Raffaele: 3171 licenziati, 2283 pazienti da trasferire

Licenziamento collettivo di 3.171 dipendenti e dimissioni anticipate di 2.283 pazienti che dal 15 aprile 2011 dovranno essere ricollocati in altri presidi ospedalieri: Tosinverst esce dalla sanità

La Tosinvest - San Raffaele Spa, gruppo della famiglia Angelucci attivo nel campo della riabilitazione, ha annunciato l'avvio delle procedure di cessazione delle attività sanitarie del Gruppo operanti nella Regione Lazio. Decisione che si traduce con il licenziamento collettivo di 3.171 dipendenti e dimissioni anticipate di 2.283 pazienti che dal 15 aprile dovranno essere ricollocati in altri presidi ospedalieri.
Il S. Raffaele ha annunciato "le drammatiche decisioni" a seguito dell'inerzia degli Uffici della Regione Lazio nella sottoscrizione delle intese per la riorganizzazione del Gruppo San Raffaele, nonché da mancati pagamenti, da parte della Regione, di prestazioni sanitarie già rese dalle strutture del Gruppo per un importo pari a circa 150 milioni di Euro".

Nel Lazio Tosinvest gestisce 17 strutture: 13 cliniche attive prevalentemente nel campo della riabilitazione e 4 ambulatori. " La cessazione delle attività" del San Raffaele Spa coinvolgerà quindi anche gli utenti dei Centri Polispecialistici ambulatoriali, dove, ogni giorno, vengono rese circa 5000 prestazioni. Per quanto riguarda la mancata sottoscrizione delle intese per la riorganizzazione, il gruppo ricorda di aver presentato una prima proposta fin dall'ottobre 2009, aggiornata nell'ottobre 2010. "Tuttavia, nonostante innumerevoli incontri - precisa una nota del gruppo - sollecitati dal San Raffaele, tesi a concordare una soluzione con le Autorità regionali, ad oggi nulla è stato ancora determinato". A questo si aggiunge "come fu per la Fondazione Santa Lucia, la mancata definizione dell'assetto del San Raffaele Pisana, in qualità di Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a carattere Scientifico), in ordine anche al riconoscimento delle attività di alta specialità riabilitativa". Questa situazione, "ove non tempestivamente - conclude la nota - affrontata e risolta da parte della Regione, costringe la Società alla cessazione delle attività sanitarie del Gruppo nel Lazio, per l'impossibilità di far fronte ai costi di un'adeguata assistenza sanitaria e della remunerazione dei lavoratori, con la dimissione dei pazienti ricoverati ed il licenziamento di tutto il personale".

A tal proposito stamattina Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, ha rilasciato delle dichiarazioni che lasciano trasparire positività: "lavoriamo perché i lavoratori e i malati non abbiano difficoltà".

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