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Economia Tivoli

Salgono su una torre di 50 metri La protesta dei lavoratori a Marcellina

Sono saliti su una torre di 50 metri per protesta, per opporsi alla chiusura della ditta per cui lavorano e che rischia di chiudere il 24 agosto. Sono sette-otto operai della "Calci idrate Marcellina" azienda distributrice di intonaci e vernici in località Cesalunga

"Noi non chiuderemo l'azienda, ci devono mandare via con il fucile e a quanto mi risulta non è stata fissata una data per la chiusura", a parlare è uno dei figli del titolare della Calci Idrate Marcellina (Cim), Massimo Bernardoni.

Gli operai della Cim non hanno intenzione di scendere dalla torre alta circa 50 metri fino a quando non avranno contatti con il sindaco di Tivoli. Per alcune ore gli operai hanno esposto uno striscione con scritto 'Vogliamo lavorare'.

 "Dal 1972 ad oggi - ha spiegato Bernardoni - abbiamo fatto investimenti per 30 milioni di euro. Il contratto d'affitto del sito dove sorge l'azienda scadeva il 30 giugno del 2008. E' dal 2002 che facciamo incontri per il rinnovo. Il 10 novembre del 2008 in prefettura, alla presenza dei rappresentanti di comune, regione, provincia, dei sindacati e dell'unione industriali, si é raggiunto un accordo che prevedeva il pagamento da parte nostra di un affitto di 141 mila euro l'anno per 20 anni. Più un bonus, un contributo per un'opera pubblica di 550 mila euro per realizzare una scuola pubblica a Marcellina".

Ma l'8 gennaio 2009, per Bernardoni, il Comune decide che "l'accordo non si può attuare e decide di fare un bando di gara".

Aggiornato alle ore 16.00
del 10 agosto

I quattro operai della Innse che da sei giorni vivono giorno e notte su una gru
hanno degli emulatori. Alcuni operai, sembra siano sette-otto persone, sono saliti per protesta su una torre di 50 metri a Marcellina, in località Cesalunga, vicino a Roma.

I lavoratori appartengono alla "Calci idrate Marcellina", una ditta che da circa 40 anni produce e distribuisce intonaci, collanti, vernici e calce idrata.

Secondo quanto si è appreso, il comune di Marcellina non avrebbe rinnovato alla ditta il permesso per l'escavazione di calcare e il contratto di locazione. Gli operai rischiano così di rimanere senza lavoro poiché per il 24 agosto è prevista la chiusura della società.
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