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Economia

Saldi: è conto alla rovescia. Si parte il 3 gennaio

Anche nella capitale sale la febbre per gli acquisti a prezzo ridotto. Secondo la Confcommercio verranno spesi 450 euro a famiglia. Secondo i consumatori metà delle famiglie non ne usufruirà. Ecco tutti i consigli

Passata la sbornia natalizia ed in attesa di accogliere il 2009, la mente dei romani è già protesa ai saldi. Anche nella capitale infatti quest’anno gli acquisti a prezzo ridotto saranno anticipati. La data d’inizio è fissata per il 3 gennaio, solo dopo Napoli, Potenza e Trieste dove i saldi partiranno un giorno prima.

Secondo la Confcommercio ogni famiglia spenderà, in media, poco meno di 450 euro per abbigliamento e accessori. Le stime dell’associazione commercianti parlano di sconti medi attorno al 40%.

Quest’anno molti romani hanno ricevuto notizia delle ormai imminenti offerte tramite sms che in qualche caso sono di semplice annuncio dell’inizio del saldo, in altri fissano un ulteriore sconto presentando il messaggino stesso, in altri ancora si comunica il limite d’ingressi e di materiale in saldo disponibile.

La Confcommercio, per evitare imbrogli, ha fornito una serie di consigli per affrontare al meglio i saldi. Per quanto riguarda i cambi, la possibilità è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

I pagamenti con carta di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Salve specifiche disposizioni regionali, è possibile porre in vendita capi non appartenenti alla stagione in corso. Per il negoziante infine è obbligatorio indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Meno ottimisti sui saldi sono le associazioni dei consumatori, per le quali oltre il 50% delle famiglie italiane non spenderà neanche un euro.
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