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Economia

Roma per expo 2015, la Capitale protagonista

Incontro in camera di commercio per realizzare azioni coordinate in vista dell'esposizione universale del prossimo anno a Milano

Roma e il sud per Expo 2015. È questo il tema del meeting che sI è svolto questa mattina in camera di commercio a Roma. In evidenza, le grandi opportunità che l'appuntamento del prossimo anno offre per il "sistema Paese". E che pone Roma quale naturale hub di collegamento tra il capoluogo meneghino e il centro sud. Naturalmente, per ottenere ciò, è necessario che si riescano ad intercettare i flussi di visitatori e di stakeholder che giungeranno durante i sei mesi dell'esposizione.

A promuovere l'incontro è stato il consorzio Hero, formato da professionisti della comunicazione, insieme al club dei diplomatici commerciali, una no profit che raccoglie sessanta ambasciate estere in Italia, coordinate da Paolo Quercia. Secondo Margherita Boniver, advisor di Hero, "Il consorzio darà un supporto, con servizi di qualità, a quelle delegazioni che passeranno per Roma: sia istituzionali che commerciali".

L'incontro, moderato da Paolo Gambescia, ha tracciato le linee generali per far si che i diversi attori del territorio possano operare in coordinamento. In apertura, Giancarlo Cremonesi, presidente della Camera di commercio di Roma, ha spiegato "l'importantissima opportunità per rafforzare le relazioni internazionali del tessuto produttivo italiano. Mentre, per Mirko Coratti, presidente dell'assemblea capitolina, "Roma e il suo territorio, in particolare per la sua peculiarità di essere l'agro più grande d'Europa e quindi perfettamente aderente al tema di Expo2015, nutrire il pianeta, energia per la vita, dovranno fare sistema con Milano e il resto d'Italia per scrivere una nuova pagina di unità nazionale". Ipotesi, questa, condivisa da Albino Ruberti, coordinatore per il Lazio del gruppo di lavoro su expo è fatta propria da Benedetto della Vedova, sottosegretario agli esteri, in rappresentanza del Governo, che ha ricordato "l'importante investimento economico, finanziario e politico, come sarà il vertice Ue -Asia in programma ad ottobre a Milano e non a Bruxelles, che stanno facendo le Istituzioni italiane tutte".

Sotto l'aspetto più strettamente operativo, gli interventi conclusivi. Davide Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, ha detto che "expo è anche una ghiotta opportunità per tentare di riprendersi una parte di quel fatturato che fa la contraffazione dei prodotti alimentari italiani, che se fosse ridotta di un terzo varrebbe quanto una finanziaria, 20 miliardi di euro". Vincenzo de Luca, già console italiano a Shanghai e quindi autore tra i più importanti della partecipazione italiana alla precedente expo, oggi responsabile per expo2015 del ministero degli esteri, ha invece, mirato l'obiettivo, al flusso dei visitatori attesi, "stimato in 20 milioni di presenze di cui 8 straniere, ai quali dovranno essere offerti pacchetti turistici dedicati che coinvolgano l'intero territorio nazionale". L'analisi di Roberto Arditti, direttore degli affari istituzionali di expo2015 spa, ha sottolineato che "l'evento è la cartina di tornasole per capire se l'Italia vuole giocare da protagonista la sfida del proprio tempo o se vogliamo continuare a farci del male con polemiche pretestuose e preventive che poi vengono puntualmemte smentite dalla voglia di Italia che il mondo ci chiede". Dedicato specificatamente a Roma, l'intervento di Giuseppe Roma, direttore del Censis, che ha auspicato come "mettere in gioco la Capitale vuol dire ampliare l'offerta con una città tra a le più amate del mondo e che non potrà non portare benefici anche all'evento stesso, atteso anche che Roma è il centro di conoscenza con il più alto numero di ricercatori in Italia".

La presenza di numerose delegazioni consolari all'appuntamento e la attenzione mostrata per expo2015 anche dal territorio romano hanno fatto si che l'incontro di Hero possa diventare il punto di partenza per la realizzazione di eventi e incoming utili allo sviluppo economico non solo di Milano e la Lombardia: a patto, però che non ci si arrotoli su polemiche e querelle e si risolvano in tempo reale problemi piccoli e grandi a partire dall'agibilità logistica e strutturale di Roma e di tutto il centro sud.

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