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Caos Roma Multiservizi: "I vertici pagati più di Napolitano, i tre licenziati a casa disperati"

Roma Multiservizi ha disertato anche l'ultima convocazione disposta dalla Commissione Bilancio. Ugl: "Criticità innegabili, il Comune paga per servizi incompleti. Intervenga Alemanno"

L'Ugl continua la sua battaglia. Troppe le criticità della Roma Multiservizi. Troppi i conti che non tornano. E troppe le mancanze dei vertici aziendali che continuano a disertare ogni convocazione disposta dalla Commissione Bilancio. Il primo 'invito' declinato risale addirittua a dicembre, poi un secondo rifiuto a marzo e, infine, l'ultimo datato 4 aprile, pochi giorni fa.  

COMPORTAMENTO INQUALIFICABILE - E poichè tre indizi fanno una prova, l'Ugl comincia a dubitare della buona fede dell'azienda. "E' un comportamento inqualificabile verso l'amministrazione comunale che , con il doppio ruolo di azionista maggioritario tramite l'Ama, e di committente del servizio di globale service scolastico, ha il diritto e il dovere di intervenire sulla gestione aziendale e sulle criticità rispetto ai paramentri di economicità, efficacia ed efficienza", si legge in un comunicato a firma Ugl. 

PASSARE LE ATTIVITA' AD AMA - Criticità che non mancano e che il sindacato aveva già provato a risolvere in passato. "Come sindacato avevamo presentato una petizione - confida Carmine Candido, Ugl - per fare sì che alla scadenza dell'appalto, tutte le attività passassero direttamente all'Ama". Il vantaggio è facilmente immaginabile: "Trasferire i lavori da una società 'mista' ad una completamente pubblica porta un risparmio economico non indifferente". 

IL CAPITOLATO E I LICENZIAMENTI - Le criticità, però, non sono solo economiche. "Ci sono problemi di rintracciabilità del lavoro incredibili - spiega Candido - i lavoratori sanno a voce dove andranno a svolgere le loro attività". E non è la cosa più grave. "Nonostante l'azienda percepisca, dall'amministrazione capitolina, tutti i soldi previsti, le attività non sono mai svolte in pieno. Infatti, non viene praticamente mai rispettato il capitolato di appalto - attacca il sindacalista - ed è da questa vicenda che nascono anche i tre licenziamenti". 

LICENZIAMENTO PER RECIDIVA - Le tre lavoratrici allontanate, infatti, "avevano chiesto di seguire un piano di lavoro scritto". Tradotto: "Non si sono mai rifiutate di lavorare. Anzi hanno addirittura chiesto di lavorare di più, secondo quanto previsto dal capitolato di appalto". L'azienda, però, ha adottato dei procedimenti disciplinari e al terzo intervento è scattato il licenziamento. Anche qua non mancano le zona d'ombra. "Per legge, il licenziamento per motivi disciplinari diventa 'attivo' solo dopo che il Colleggio si è pronunciato. In questo caso, però, l'azienda ha usato la 'recidiva' e ha comunque allontanato le tre lavoratrici. Per questo abbiamo impugnato i provvedimenti: lo dobbiamo alle lavoratrici che al momento sono a casa, disperate e senza soldi".

LO STIPENDI DELL'A.D. - Soldi che, invece, di certo non mancano all'amministratore delegato di Roma Multiservizi, Claudia Giuliani. "C'è uno squilibrio inaccettabile tra i 400 euro che prendevano le lavoratrici licenziate e i 330 mila euro l'anno percepiti dalla Giuliani", fa notare Carmine Candido. Che poi prova a buttarla sull'ironia: "Non stiamo parlando di un ingegnere nucleare ma di una dirigente di un'azienda che si occupa di pulizie scolastiche. Mi sembra esagerato che prenda 80 mila euro in più del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano". 

RIMUOVERE I VERTICI - Tornando serio, però, Candido spiega: "In termini assoluti, non mi interessa conoscere lo stipendio di Claudia Giuliani. Se, però, ci sono tre lavoratrici a casa e tanti altri costretti a lavorare senza un piano scritto, allora sì: mi interessa paragonare il compenso dell'amministratore alla situazione dell'azienda. Alemanno intervenga, rimuova i vertici aziendali e faccia un pò di chiarezza".  

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