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Rimozione delle soste selvagge, proteste in Aula: "Bloccheremo Roma per Natale"

Bocciata la mozione presentata dal Pd per chiedere il ripristino del servizio affidandolo al Consorzio laziale traffico. I lavoratori: "Rivogliamo il nostro lavoro"

La revoca dell'appalto per la rimozione delle auto in divieto di sosta, a poco più di un anno di distanza, fa ancora discutere. Ieri in Aula Giulio Cesare è esplosa nuovamente la protesta dei lavoratori del Consorzio laziale traffico che si sono detti pronti a "scendere in strada e bloccare Roma sotto Natale". L'Assemblea capitolina, infatti, ha bocciato a maggioranza con 26 contrari e 13 favorevoli la mozione presentata dal Pd che chiedeva il ripristino del servizio di rimozione delle auto in divieto di sosta e l'utilizzo del precedente affidatario Clt, il Consorzio laziale traffico, che si è visto revocare l'appalto il 4 novembre del 2015. A rimanere senza lavoro, sessanta dipendenti. 

La decisione ha sollevato la rabbia dei lavoratori presenti in Aula. "Siamo ex lavoratori del Clt che era affidatario del servizio di rimozione veicoli e apposizione delle ganasce. Il 4 novembre 2015 il servizio è stato sospeso, e nonostante il ricorso al Tar ci abbia dato ragione" hanno spiegato all'Agenzia Dire. "Il Movimento Cinque Stelle non ha neanche preso in considerazione la mozione" lo sfogo di Renato. "Ora il servizio lo fanno i depositi giudiziari che non hanno strumenti nè risorse e quindi di fatto il servizio non c'è". I lavoratori, che già nel febbraio scorso avevano protestato in Campidoglio, sono decise a proseguire nella loro battaglia. "Bloccheremo tutto, faremo qualsiasi per farci ascoltare: rivogliamo il nostro lavoro e bloccheremo Roma sotto le feste natalizie". 

Con la mozione, ha spiegato Ilaria Piccolo, consigliera del Pd, "chiedevamo di ripristinare il servizio con i precedenti affidatari dal momento che la sospensione era avvenuta per alcune irregolarità da parte di alcune aziende del consorzio che nel frattempo sono state sanate. Anche l'Anac ha confermato che non ci sono problemi e che non c'erano i motivi per la rescissione un anno prima di un contratto che scadeva il 31 dicembre 2016" ha spiegato. Piccolo ha poi sottolineato come oggi "il servizio sia insufficiente: il Clt agiva per conto di Roma Capitale per la rimozione delle auto in divieto di sosta, per esempio quelle parcheggiate sulle corsie preferenziali, oppure per quelle che ostacolano il passaggio dei mezzi di soccorso. Senza considerare che per i cittadini il costo è aumentato dal momento che i depositi giudiziari sono più lontani e una parte della tariffa è legata ai chilometri percorsi. Infine bisogna pensare anche alle 60 famiglie che sono rimaste senza lavoro". 

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