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Economia

Reddito minimo garantito: il plauso dei sindacati

Cgil, Cisl e Uil: “E' una passo avanti per dare sostegno concreto ai soggetti esposti alla crisi economica”. Rdb Cub: “Sarà necessario un incremento del fondo per far accedere un maggior numero di persone”

Circa 7000 euro l'anno procapite, 530 al mese per circa 4000 tra disoccupati, inoccupati e precari. Il reddito minimo garantito varato dalla Regione Lazio ha colpito nel segno, suscitando i favori di tutti i sindacati.

Chi e come potrà presentare la domanda? La legge interessa disoccupati, inoccupati e precari, che siano residenti nel Lazio da almeno 24 mesi dalla presentazione della domanda, iscritti alle liste di collocamento dei Centri per l’impiego. Il reddito del richiedente non deve essere superiore a 8.000 euro nell’anno precedente. Le domande andranno inoltrate al Comune del distretto socio sanitario in cui si abita.

Per Cgil Cisl Uil del Lazio questa legge è un importante passo avanti “per dare sostegno concreto ai soggetti che oggi sono più esposti alla crisi economica, disoccupati, inoccupati, precari. Ora occorre che questa legge, fortemente voluta e sostenuta dal sindacato, venga tradotta in azione concreta con l’emanazione del regolamento attuativo, il cui iter chiediamo venga concluso in tempi rapidi.”

Per i segretari generali Di Berardino, Simeoni, Scardaone è importante la scelta della Regione di “assegnare ai Comuni un ruolo centrale nella attuazione della legge, anche perché le amministrazioni comunali vengono stimolate ad orientare i propri bilanci verso la predisposizione di ulteriori agevolazioni, come il sostegno alle spese di affitto, dei trasporti, scolastiche, ecc. attivando un circuito virtuoso di solidarietà concreta nei confronti dei nuclei familiari più vulnerabili.”

Il sindacato chiede poi che “parallelamente al reddito minimo garantito, la Regione rafforzi ed implementi le politiche attive del lavoro, costruendo percorsi formativi e di riqualificazione professionale per disoccupati, inoccupati, precari che perdono il lavoro nella prospettiva – concludono i leader di Cgil Cisl Uil del Lazio - dell’inserimento lavorativo, che deve restare la finalità principale di ogni forma di integrazione e sostegno al reddito.”

Soddisfazione è stata espressa anche dai sindacati di base Rdb Cub che però sottolinea che “sarà necessario un consistente incremento del fondo, finanziato dalla Regione Lazio con 20 milioni di euro per il 2009 e con impegno ad incrementare la spesa per gli anni 2010/2011, per rispondere adeguatamente alle necessità di tutela sociale e al diritto al reddito di una più ampia platea di disoccupati e precari. Platea che, se non si interviene subito anche con la stabilizzazione dei precari presenti nel territorio regionale, è destinata a crescere nell’immediato futuro”.
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