rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Basf, protesta contro i 60 licenziamenti: "Ha vinto il cemento. La politica ignora le industrie"

Due ore di sciopero per ogni turno per dire no ai licenziamenti e per chiedere a Basf la convocazione immediata di un tavolo di trattativa per gestire una vertenza

Divampa la protesta in via di Salone. Sono sul piede di guerra gli operai della Basf dopo gli annunci degli esuberi da parte dell'azienda chimica che tre settimane fa ha annunciato la delocalizzazione negli Usa di alcuni impianti, spiegando poi che ciò comporterà 60 esuberi. Quella di oggi, 8 ottobre, è la prima giornata di protesta nei pressi dello stabilimento. Due ore di sciopero per ogni turno per dire no ai licenziamenti e per chiedere a Basf la convocazione immediata di un tavolo di trattativa per gestire una vertenza che vive con un'altra pistola puntata alla tempia. Se infatti la procedura di mobilità non verrà concordata e chiusa entro fine dicembre, i licenziati, a causa della riforma degli ammortizzatori sociali, vedranno scendere a 18 i mesi di sostegno. 

Bisogna far presto quindi. Lo ribadisce a RomaToday Ada Paletta, segretaria Femca Cisl Roma. "Siamo rimasti sorpresi dall'atteggiamento dell'azienda che di fatto ha comunicato alle Rsu la delocalizzazione degli impianti contestualmente alle comunicazioni alla stampa". Molti lavoratori, quasi tutti operai tra i 40 e 50 anni con famiglie e mutui a carico, hanno appreso dei licenziamenti attraverso un'intervista rilasciata a RomaToday dai vertici dell'azienda. "E' una cosa assurda", continua la Paletta, "che ci sorprende ancora di più perché come sindacati abbiamo sempre sposato le posizioni dell'azienda nella battaglia contro i comitati di quartiere. Abbiamo sempre sostenuto che se inquinamento c'era doveva essere la magistratura a certificarlo e questo non è mai avvenuto". 

La Basf di via di Salone è da anni al centro delle proteste dei comitati di quartiere. Uno stabilimento storico che, decennio dopo decennio, è stato lentamente circondato da nuovi quartieri come Case Rosse, Ponte di Nona e in parte Settecamini. E proprio i comitati di quartiere hanno dato vita a proteste durissime per chiedere la chiusura dello stabilimento. Studi e controstudi, perizie e contro perizie, un'indagine della magistratura ed ancora oggi non è ben chiaro se la zona è inquinata per colpa dell'azienda chimica tedesca o per colpa della combinazione del traffico e dei roghi tossici. "Oggi però succede che l'azienda decide di delocalizzare le attività di trattamento e raffinazione dei catalizzatori esausti per convenienze organizzative ed economiche", spiega la sindacalista Ada Paletta. "E in tutto questo Comune, Regione e istituzioni varie tacciono, non protestano e non prendono posizioni come del resto non hanno fatto nel corso degli ultimi 20 anni, quando hanno permesso che venissero costruite case i cui balconi sono finite all'interno del perimetro della Basf". Esultano invece i comitati di quartiere che rivendicano il ridimensionamento dei tre impianti come una propria vittoria.

E' una storia paradigmatica di questo paese quella della Basf: "Sì, possiamo dire che il cemento vince sull'industria", commenta l'esponente della Femca Cisl. "Oggi questi 60 lavoratori stanno pagando l'assenza di uno straccio di politica industriale a livello nazionale e locale. Si pensa solo a costruire e si pensa che la crescita passi solo dal mercato immobiliare". 

Ad aggravare la situazione c'è anche un'ulteriore pistola alla tempia per i lavoratori. Se la concertazione e l'avvio della mobilità non avverrà entro fine anno, si perderanno 6 mesi di ammortizzatori sociali: "E' l'effetto della riforma degli ammortizzatori sociali", continua la Paletta, "che tra il 2015 e il 2017 porterà ad un anno le garanzie per i lavoratori che perdono il posto di lavoro. Se chiudiamo la vertenza entro il 31 dicembre ai lavoratori saranno garantiti 24 mesi di ammortizzatori. Dal 1 gennaio invece i mesi scenderanno a 18". 

Quello di oggi è solo il primo giorno di protesta. Senza risposte da parte dell'azienda saranno organizzate altre giornate di lotta. 

Protesta Basf via di Salone 8.10.2015

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Basf, protesta contro i 60 licenziamenti: "Ha vinto il cemento. La politica ignora le industrie"

RomaToday è in caricamento