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Economia

Acea: dal Campidoglio sì alla privatizzazione, ma senza fretta

Ieri un infuocato consiglio Comunale ha ratificato la posizione del Comune in merito alla privatizzazione della rete idrica romana. L'opposizione chiede più chiarezza nelle scelte aziendali e dice 'no' alla "svendita della società

Un infuocato consiglio comunale ieri ha detto sì alla privatizzazione dell'Acea, ma senza fretta. Ad accendere il confronto la posizione dell'opposizione che chiede più chiarezza nelle scelte aziendali e dice 'no' alla "svendita della società.

Il Sindaco ieri ha tenuto botta nel corso del consiglio confermando la decisione della privatizzazione: “Respingo categoricamente l'ipotesi che il sindaco di Roma possa regalare le acque a qualche monopolio privato questo non accadrà mai".

La mozione della maggioranza, approvata ieri  impegna il sindaco e la giunta "a porre in essere tutte le azioni necessarie per delineare un percorso di cessione delle quote azionarie di Acea in eccesso rispetto ai limiti indicati dalla legge che garantiscano al Comune di Roma il controllo della società e, in particolare, del servizio idrico" agendo "in coerenza con le opportunità offerte dal mercato".

L'opposizione in Campidoglio è durissima. Secondo l'ex sindaco Francesco Rutelli, per Acea "non c'é una strategia industriale: perché questa fretta? Questa sembra una privatizzazione per fare cassa". Per Rutelli, inoltre, "oggi la situazione del cda di Acea somiglia alla Lazio - dice riferendosi alla squadra di calcio - ognuno parla manifestando una strategia confusa e una fragilità gestionale".
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