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Economia

Valle Fiorita: i dipendenti protestano contro la chiusura

115 dipendenti in protesta davanti alla Regione Lazio contro la chiusura di Valle Fiorita. Al San Filippo Neri i pazienti sono ammassati e alla casa di cura ci sono i letti vuoti

Sembra essere un film a puntate la vicenda della Casa di cura Valle Fiorita perché ogni settimana, o quasi, ci sono nuovo sviluppi. Di sicuro i dipendenti del presidio ospedaliero sarebbero felici di scoprire che quella che stanno vivendo è la trama di un film, ma in realtà in ballo c'è molto di più: il loro lavoro.

Oggi i 115 lavoratori della casa di cura si sono dati appuntamento alle 13 davanti la sede della Regione Lazio per farsi sentire, nella speranza magari di essere ricevuti dalle autorità. I loro fischietti, i tamburi, le trombette e la musica di certo li hanno aiutati per attirare l’attenzione dei passanti, ma questo non basta. Davanti l’ingresso principale sono spuntati striscioni di protesta contro la decisione di Domenico Alessio, Direttore generale dell’Ospedale San Filippo Neri, di interrompere la convenzione con la casa di cura. Girando l’angolo ecco nuovi striscioni e fischietti per non dimenticare la “questione del Santa Lucia”. E’ sotto gli occhi di tutti, ma forse non sotto gli occhi di quelli “che contano”, che non si può più stare con le mani in mano, che bisogna risolvere il problema sanità.

In realtà qualche giorno fa ai dipendenti della Casa di cura Valle Fiorita era stato riacceso un barlume di speranza visto che durante un incontro Alessandro Moretti avevano detto di avere a cuore il loro futuro. “Ci era stato promesso che avrebbe fatto il possibile per mantenere attiva la convenzione fino alla sua scadenza, a maggio 2014” ha detto con rabbia uno dei lavoratori.
E già perché il nocciolo della questione è proprio questo ossia che l’Ospedale San Filippo Neri, nella persona di Domenico Alessio, non sta rispettando il protocollo d’intesa siglato nel 2009.

I dipendenti sono decisi affinché ciò che è scritto nero su bianco venga rispettato: “Abbiamo fatto ricorso alla Corte Costituzionale per inadempienza alla convenzione” hanno precisato. Ma non finisce qui perché il mancato rispetto della convenzione, secondo loro, consiste anche nel fatto che se viene trasferito un reparto dalla casa di cura all’ospedale comunque un altro reparto deve essere portato a Valle Fiorita. Anche in questo caso però niente va come stabilito, perché nonostante Alessio abbia deciso di chiudere il reparto di chirurgia e una sala operatoria, alla casa di cura non verranno indirizzati nuovi reparti specialistici.

“Tutto ciò accade mentre all’Ospedale San Filippo Neri non hanno posti sufficienti per ospitare i malati. Mentre loro stanno anche tre giorni al Pronto Soccorso in attesa di cure noi stiamo con le mani in mano e i posti letto vuoti” ha chiarito un lavoratore. “A questo punto pensiamo che la chiusura di Valle Fiorita sia solo una mossa politica, visto che i cittadini di sicuro non ne gioveranno”.

La pratica di chiusura del reparto di chirurgia, che poi porterà al probabile licenziamento dei dipendenti, verrà avviata l’1 aprile 2011 quindi i lavoratori hanno ancora poco tempo per farsi sentire. “Giovedì pomeriggio faremo un presidio davanti l’ospedale – hanno assicurato i dipendenti – perché vogliamo che la questione sia risolta. E anche se formalmente non siamo dipendenti del San Filippo Neri sono 30 anni che la nostra struttura è legata all’ospedale quindi anche Alessio ha il dovere di sentire le nostre ragioni. E stavolta non vogliamo false promesse”.

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