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Economia

Ombre sul maxiconcorso: le società escluse attaccano, il caso in Parlamento

Su Repubblica le società escluse dalla gara d'appalto relativa all'intera selezione adombrano dubbi sulla regolarità e presentano diffide ed esposti. L'assessore Cavallari: "Becero tentativo per bloccarlo"

Era il dicembre 2009 quando il Comune di Roma diede prima annuncio e poi bandì (febbraio 2010) il maxi concorso per l'assunzione di 1995 nuovi dipendenti comunali con varie mansioni. Un concorso che ancora non si è svolto, ma che è già al centro di non poche polemiche. Lo è a causa del reiterato rinvio della comunicazione delle date di svolgimento, fatto che ha fatto infuriare chi al concorso, pagando, si è iscritto. Lo è ora a seguito di alcuni articoli di giornale che mettono in dubbio la regolare assegnazione alla società Praxi dell'intera selezione.

Una polemica subito cavalcata dall'opposizione in Campidoglio. Il Comune però si difende e anzi passa al contrattacco. In tutto questo entro fine anno, finalmente, si dovrebbero (il condizionale è d'obbligo visti i rinvii passati), svolgere le prime prove. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo la polemica di questi giorni.

SU REPUBBLICA – L'edizione romana di Repubblica di ieri riportava la notizia di  una diffida al responsabile del procedimento e un esposto all'Autorità di vigilanza sugli appalti. Si legge su Repubblica:  il concorso “giunto in dirittura d'arrivo dopo un anno e mezzo d'attesa, rischia adesso uno stop ancora più lungo: la gara da due milioni di euro per selezionare l'esercito di aspiranti impiegati, aggiudicata in via provvisoria a metà settembre, è stata contestata per "sospette irregolarità". E, una volta assegnata in via definitiva, verrà impugnata davanti al Tar”.

QUAL E' IL PROBLEMA? - Tutto nasce dall'assegnazione alla Praxi delle procedure di selezione. Un'assegnazione avvenuta al termine di un regolare bando. La procedura però è stata impugnata dalle altre società concorrenti che hanno ravvisato anomalie. Sempre secondo quanto riporta Repubblica, nell'articolo firmato da Giovanna Vitale, “per giudicare l'offerta economicamente più vantaggiosa, la Commissione esaminatrice avrebbe modificato in corso d'opera i criteri previsti dal capitolato d'appalto”.

Altre anomalie (tutte da dimostrare), denunciate nella diffida presentata dalle società soccombenti sono il poco tempo trascorso tra la comunicazione dei punteggi di valutazione e quella dei ribassi percentuali proposti dalle varie società; inoltre si legge su Repubblica "contrariamente alla prassi, la Commissione non ha dato evidenza pubblica alle buste contenenti le offerte economiche per consentire di prendere visione della loro integrità prima dell'apertura"; non ha mostrato "il loro contenuto con le offerte economiche", né si è preoccupato di verificare davanti a tutti cosa realmente ci fosse in quelle buste "che, a norma del Disciplinare di gara, dovevano a pena di esclusione contenere esplicite dichiarazioni e rispettare le condizioni richieste". Risultato? "La seduta ha avuto un decorso contrario al rispetto di ogni requisito minimo di pubblicità e trasparenza".

LA DIFESA DI CAVALLARI – L'assessore alle risorse umane, Enrico Cavallari, ha duramente risposto alle polemiche sollevate: “Le notizie sono prive di fondamento come dimostrano gli atti depositati presso i nostri uffici. Restiamo senza parole davanti ad un articolo giornalistico che riporta dichiarazioni strumentali contro le procedure concorsuali in atto presso l’amministrazione comunale. Tra l’altro, il giornale emette una sentenza contro Roma Capitale basandola sulle dichiarazioni di alcuni responsabili dalle aziende risultate non vincitrici del bando di gara relativo alla preselezione del maxiconcorso: questo ci lascia esterrefatti. Si evince chiaramente che ė in atto un attacco politico volto a boicottare le politiche sul lavoro di questa amministrazione”.

“La realtà - prosegue Cavallari - è che non si vuole accettare che questa amministrazione sia protagonista nazionale nelle politiche del lavoro basate sul ringiovanimento e la riqualificazione del personale interno. Basti ricordare qualche numero come 1950 stabilizzazioni dei precari, 2177 assunzioni e 4460 tra riqualificazioni e progressioni interne, a fronte di un risparmio sulla spesa delle risorse umane pari a 350 milioni di euro rispetto al bilancio del 2007 del centrosinistra. Il maxiconcorso per 1995 posti rappresenta la conclusione di questo percorso che darà la possibilità a tanti giovani di poter accedere al mondo del lavoro in un momento di stagnazione del mercato: è evedente che la cosa desti invidia in chi, per anni, non ha saputo dare risposte ai ragazzi in cerca di un futuro”.
 “Riservo totale fiducia nei tecnici che hanno svolto le procedure amministrative relative al concorso nel rispetto della normativa vigente. Chiunque avesse dei sospetti in merito alla regolarità della procedura - conclude Cavallari - si rivolgesse alla Magistratura, come ad oggi a noi non risulta sia stato fatto. Qualora, invece, proseguisse questo tentativo di condizionamento mediatico a danno dell’amministrazione e dei cittadini, sarà il sottoscritto a rivolgersi alle autorità competenti”.

L'OPPOSIZIONE – Insorge l'opposizione in Campidoglio, ma anche quella in Parlamento. I parlamentari Ileana Argentin e Raffaele Ranucci, presenteranno rispettivamente a Camera e Senato  un'interrogazione urgente. Così Ranucci: "I ministri Maroni e Sacconi vengano al più presto nell'Aula del Senato per chiarire cosa sta succedendo a Roma nella gestione dei concorsi e degli appalti, così da fugare ogni sospetto ed eventualmente sanare ogni irregolarità"

In Campidoglio invece si chiede chiarezza e vengono adombrate nuove parentopoli. Anche per questo è stato chiesto alla giunta di riferire in aula. I consiglieri Nanni, De Luca e la vendoliana Azuni suggeriscono di "sospendere il concorso fino al pronunciamento dell'Autorità di vigilanza cui è stato presentato l'esposto"
 

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