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Economia

Sanità, la ricetta di Bondi: taglio posti letti e pareggio di bilancio

Il commissario Bondi ha presentato il suo Piano per la Sanità ai Direttori Generali. 900 posti letti da tagliare imposti dalla spending review

Occupazione dei reparti in chiusura del San Filippo Neri e proteste in quasi tutti gli ospedali del territorio: si presenta così la sanità locale davanti al commissario Enrico Bondi che si trova a dover arginare il mare dei problemi e la crisi nera che affonda il servizio sanitario romano e regionale.

Bondi ieri ha presentato  la sua ricetta contro la crisi. Davanti ai direttori generali delle aziende sanitarie ha mostrato il suo 'Piano finale di potenziamento della rete territoriale e di riorganizzazione della rete ospedaliera pubblica.
Un piano che, secondo una nota di palazzo Chigi: “presenta buone prospettive di raggiungimento del pareggio di bilancio tra il 2014 e il 2015, a condizione che l'attuazione avvenga in modo graduale nel corso del prossimo triennio e che i Piani operativi vengano approntati sin dai primi mesi del 2013".

Il primo obiettivo dunque è il pareggio di bilancio, pareggio che però ha dei costi che non sono da poco visto l'ambito in cui si opera. Infatti,  la manovra economica di riequilibrio si basa per il 50% sull'attuazione della legge 135/2012 -Spending Review e per il restante 50% sull'abbattimento dei costi per l'acquisto di beni e servizi da parte delle aziende sanitarie del Lazio in esito all'attuazione dei processi di spending analys (controllo dei consumi e dei prezzi unitari d'acquisto) e della riorganizzazione della rete dell'offerta assistenziale. Nell'ambito dei Programmi Operativi di attuazione del Piano di riqualificazione dell'offerta assistenziale verranno inoltre individuati e quantificati gli investimenti necessari alla realizzazione dello stesso.

In altri termini questo può essere tradotto nel taglio di 900 posti letto che, in base alla spending review, Enrico Bondi deve cancellare: 450 nel pubblico e 450 nel privato. Il più colpito dalla scure dei tagli sembra l'ospedale San Filippo Neri costretto a dire addio a ben 120 posti letto e che da ieri “ospita” l'occupazione dei reparti che rischiano la chiusura. La forbice, però, colpisce anche altri ospedali: il Cto perderebbe 120 posti, 20 il San Camillo, 50 l'ospedale San Giovanni 50 e il Policlinico Umberto I 57.

Ma come dovrebbe avvenire questo risanamento? Lo spiega il piano del commissario: “Con la riqualificazione e riconversione dei posti letto ordinari in posti territoriali di residenzialità e semiresidenzialità saranno attivati, già nel 2013, circa 2.500 posti destinati a dare risposta alle persone non autosufficienti, agli anziani, a persone affette da disabilità nonché a pazienti terminali anche oncologici".

Per quanto riguarda la rete ospedaliera "il piano prevede, sulla base degli standard ministeriali definiti da Agenas, che riducono al massimo a 3 per mille abitanti il numero di posti letto per acuti, una concentrazione delle medie ed alte specialità e un'aggregazione efficiente dei punti di offerta al fine di rafforzare le eccellenze. Si consolida inoltre la dotazione dei posti letto ordinari nei presidi con pronto soccorso, incrementando complessivamente i posti letto di terapia intensiva, di osservazione breve e di medicina d'urgenza. L'obiettivo è decongestionare progressivamente l'area dell'emergenza e garantire un trasferimento tempestivo dei pazienti dal Pronto Soccorso al posto letto in reparto, come richiede la migliore prassi assistenziale". "Il Piano prevede infine il consolidamento ed il potenziamento della rete assistenziale periferica (Province) attraverso la realizzazione a Latina del Dea di II livello (già prevista nel decreto 80 e non ancora completata) - prosegue la nota - l'incremento dei posti letto ordinari degli Ospedali di Civitavecchia, Frascati, Latina, Formia, Frosinone; il sostanziale mantenimento dei posti letto ordinari degli Ospedali di Viterbo e Rieti. La riduzione dei posti letto per acuti conseguente all'intervento di razionalizzazione e concentrazione delle alte specialità, renderà disponibili inoltre le risorse umane e professionali necessarie a garantire il potenziamento dell'offerta territoriale e l'efficientamento della rete ospedaliera".

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