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Cibo invenduto ai bisognosi, Marino: "Al via accordi con fornai e commercianti"

L'intento è quello di recuperare il progetto dell'ex sindaco Alemanno, 'Il pane a chi serve', ed estenderlo a tutti i municipi

Come recuperare il cibo invenduto e ridistribuirlo alle persone più indigenti. Dal pane non smaltito alle confezioni danneggiate. E' il progetto dell'amministrazione Marino che già dalla prossima settimana, o comunque entro settembre, dovrebbe mettersi al tavolo con municipi, associazioni di categorie e volontariato. Obiettivo: trovare le "soluzioni più efficaci per la raccolta delle eccedenze".

NEL 2011  - Il piano, oggetto di una memoria di giunta approvata questo mese, vuole attivare una rete che comprende 330 tra grossisti e produttori del Car (Centro agroalimentare di Roma) e 900 tra supermercati, grandi e medie strutture del settore alimentare. L'ex presidente dell'Unione Panificatori di Roma Giancarlo Giambarresi, interpellato dall'ANSA sullo stato del progetto inaugurato sotto la giunta Alemanno, 'Il Pane a chi Serve', risponde che lo stesso (promosso dalle Acli di Roma in collaborazione con Roma Capitale e gli stessi panificatori), "è rimasto fermo a marzo 2012. Va avanti bene, nei due municipi in cui è stato avviato, gli ex XI e IV, ma non è stato esteso a tutta la città come nelle intenzioni. Se si incide solo sul 20% del territorio è ovvio che il problema del pane buttato rimane per l'80%". 

L'ALLARME - Nel 2011 era stato proprio Giambarresi a lanciare l'allarme di oltre 200 quintali di pane e affini che venivano cestinati ogni giorno solo in città. La presidente delle Acli di Roma Cecilia Cecconi sottolinea che "il lungo ritardo nell'erogazione del finanziamento previsto per il 2012, prima annualità di progetto, ha messo le Acli di Roma nella necessità di anticipare tutti i costi di un'iniziativa che crea valore riducendo gli sprechi. Siamo pronti ad estendere 'Il pane a chi Serve' negli altri municipi della Capitale, e condividiamo con entusiasmo l'idea del Campidoglio di sviluppare una rete di esercenti che siano disponibili a donare le proprie eccedenze". 

"RECUPERARE ESPERIENZE PASSATE" - E l'assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori promette: "Faremo tesoro di tutte le esperienze avviate negli anni scorsi". Il sindaco Marino tiene a sottolineare che "il recupero e la redistribuzione, alle persone che ne hanno bisogno, dei beni alimentari che restano invenduti e non hanno più un valore commerciale è stato il primo pensiero di questa Amministrazione". 

I FARMACI - Il primo cittadino incassa il plauso della Fondazione Banco Farmaceutico: "Con Roma Capitale è in corso un progetto volto al recupero dei farmaci non utilizzati. Dalle percentuali, frutto della domanda intercettata dal Banco, la Capitale risulta una delle grandi aree metropolitane con il maggiore incremento percentuale del disagio economico che porta all'impossibilità di potere acquistare i farmaci".

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