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Economia

Caos Metro: trovato l'accordo con i sindacati, ma ancora disagi sulle linee

L'intesa raggiunta ieri tra Cgil, Cisl e Uil, Atac e l'assessore Improta sancisce "un percorso condiviso per la riorganizzazione complessiva dell'azienda". Anche oggi però linee rallentate e attese per gli utenti

Al momento sembra un'altra giornata all'insegna dei disagi nel traporto pubblico. Lievi ritardi sulla metro A, ritardi sulla metro B, treni urbani extraurbani soppressi sulla Roma Viterbo e frequenza a 30 minuti sulla Roma Lido. Ma, rispetto agli altri giorni, c'è una novità: perché ieri i rappresentanti sindacali dei macchinisti Atac hanno sottoscritto l'accordo lavorativo con l'azienda. Obiettivo: "una riorganizzazione dell'azienda".

Anche oggi, però, si preannuncia una giornata catastrofica per i pendolari romani: forse meno del solito ma le proteste sulla condizione dei treni non mancano. Velocità ridotta, attese lunghe (a volte anche superiori a 20 minuti fra una metro e l'altra), treni soppressi o in ritardo, molto pieni e senza aria condizionata. Banchine strapiene per le molte attese e passeggeri nervosi.

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Intanto ieri sindacati e azienda hanno raggiunto un accordo sulla riorganizzazione dell'azienda. Come spiega una nota di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil di Roma e del Lazio, "si è tenuto un incontro con l'assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Guido Improta e il direttore generale di Atac, Francesco Micheli. Le parti hanno sottoscritto un accordo che considerano l'avvio di un nuovo percorso condiviso finalizzato ad una riorganizzazione complessiva degli assetti della società Atac, con il duplice fine di migliorare il servizio offerto e creare le condizioni di efficienza e sicurezza per utenti e lavoratori. La condizione che ha reso possibile il raggiungimento dell'intesa è stata la sottoscrizione del contratto di servizio da parte dall'Amministrazione capitolina e il mantenimento dell'affidamento in house fino al 2019. Nell'intesa si determinano le condizioni di un incremento della produttività, della stabilizzazione del personale, della salvaguardia dei livelli retributivi e di un sistema premiante".

In sostanza, l'accordo prevede innazitutto un "ridimensionamento qualitativo e quantativo dei dirigenti in rapporto alla complessità organizzativa e funzionale dell'azienda, anche attraverso processi di mobilità interaziendale e di riqualificazione delle risorse". In più, la "stabilizzazione dei contratti a tempo determinato in vigore, nella prospettiva di adeguare gli organici della produzione". I sindacati sono riusciti a strappare all'Atac anche la promessa di prendere provvedimenti sul tema del salario, del contrasto alle assenze tattiche e alla tutela delle assenze per malattia o gravidanza", oltre a una revisione dell'orario lavorativo.

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