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Economia

Lavoro, la Regione al fianco dei riders: "Una legge entro l'estate"

L'assessore Di Berardino: "Vogliamo coinvolgere sindacati, esercenti e lavoratori"

La Regione Lazio a fianco dei 'riders' e, più in generale, dei lavoratori della cosiddetta Gig Economy, che intercetta manodopera tramite App o piattaforme collaborative digitali. La Giunta si è impegnata oggi con una memoria dal titolo 'Il Foglio dei diritti primari del lavoro digitale' ad approvare una proposta di legge regionale che garantisca nel Lazio gli standard di tutele in favore dei lavoratori connessi alle piattaforme digitali. 

Il primo passo sarà la raccolta di proposte da forze politiche, sindacati e cittadini. Prevista, inoltre, la creazione del Portale del lavoro digitale, ovvero un'anagrafe alla quale potranno registrarsi sia le imprese che operano nella Gig economy sia i lavoratori che offrono il proprio lavoro attraverso app digitali. 

Ai lavoratori digitali che si iscrivono all'elenco regionale, la Regione Lazio riconoscerà tutele aggiuntive rispetto a quelle contrattuali stabilite dalle parti di natura sanitaria, previdenziale e assicurativa ed erogherà politiche attive del lavoro per chi desideri intraprendere percorsi lavorativi che offrano nuove opportunità. 

"I lavoratori della Gig economy come i riders non hanno diritti e tutele. Svolgono un lavoro di 'serie B', sono poco remunerati" ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro, Claudio Di Berardino. "Ecco perchè la Regione Lazio ha deciso di approvare questa memoria di Giunta. Vogliamo coinvolgere i sindacati, le piattaforme, gli esercenti e i lavoratori. Avvieremo anche una Consultazione pubblica a partire dal 25 maggio, della durata di 20 giorni, con una sezione sul sito istituzionale". 

"Sono convinto che l'Italia e il Lazio abbiano bisogno di più innovazione ma anche di più diritti" le parole del presidente Nicola Zingaretti. "Noi sappiamo che la Gig economy è uno dei settori produttivi nuovi ed è giusto che lo sviluppo di questa nuova economia sia accompagnata da una grande discussione e da provvesimenti legislativi nella sfera dei diritti". Il percorso aperto oggi, ha fatto sapere il governatore "ci porterà all'approvazione di una legge entro l'estate da concertare sia con le piattaforme delle società, con il mondo del lavoro e con i giovani coinvolti in questo mondo affinchè nessuno sia lasciato solo". 

"Farò tutto ciò che posso per aiutare il presidente e l'assessore Di Berardino in questa battaglia" il commento del capogruppo LeU al Consiglio Regionale del Lazio Daniele Ognibene "il lavoro è un tema centrale dal quale non possiamo prescindere per il futuro della nostra regione". Aggiunge Ognibene: "I passaggi fondamentali della memoria di giunta che mi sento di condividere e che a mio avviso sintetizzano questa azione, sono quelli espressi nel punto quattro: "In una Repubblica democratica fondata sul lavoro, è necessario riconoscere a tutti i lavoratori, anche a quelli di ultima generazione, uno standard di diritti e tutele" e "la Regione intende promuovere lo sviluppo responsabile dell'economia digitale quale fattore di crescita economica".

L'annuncio ha visto il parere positivo di Cgil Roma e Lazio, Cisl Lazio e Uil Roma. "Siamo in presenza di uno sfruttamento senza precedenti, con retribuzioni a 'cottimo', peraltro vietate dall'attuale normativa, e in totale assenza di sicurezza e diritti per chi si trova a svolgere tale attività. Riproporre un minimo di diritti, orario, retribuzione, previdenza, assicurazione infortunistica, malattia, è un imperativo che dovrebbe farci riflettere" scrivono in una nota, annunciando sostegno all'iniziativa. "Fondamentale, ora, passare dall'annuncio alla proposta". 

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