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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Manziana / Via Pisa

Manziana e i bandi comunali: "Niente retribuzione, ma puoi metterlo sul CV"

Quando l'amministrazione pubblica offre lavoro, ma senza retribuzione. A Manziana come in molti comuni italiani, i professionisti "costretti" a lavorare come hobby

"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro", esordisce la nostra Costituzione.... retribuito, sarebbe da aggiungere. Colpa o no della crisi, il lavoro (quando lo si trova) finesce ormai col diventare un hobby, un impegno da svolgere più per passione che per il fattore
economico che non deve certo essere il fattore dominante, si intenda, ma una componente legittima, questo sì. Il dato di fatto è che i Comuni di tutta Italia continuano già da qualche anno a pubblicare bandi alla ricerca di professionisti (architetti, ingegneri, giornalisti) disposti a lavorare, però, senza compenso. Il vantaggio? Una bella citazione sul curriculum.

Tra le numerose casistiche che potremmo elencare e raccontare, ci colpiscono due episodi verificatisi nel Comune di Manziana. Nel primo, è stata bandita una indagine di mercato per individuare uno o più tecnici a cui affidare, rigorosamente a titolo gratuito, la verifica della progettazione esecutiva dei lavori di consolidamento statico del plesso scolastico di Via Pisa. "I professionisti verranno scelti dal Responsabile del Procedimento, a suo insindacabile giudizio, tenendo conto del principio di rotazione, parità di trattamento, non discriminazione, proporzionalità e trasparenza”, si leggeva nel bando ma di retribuzione, nemmeno l'ombra. Qalche tempo dopo, è perciò intervenuto l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia inviando una diffida in cui si faceva notare la palese violazione di numerose normative in materia (come, ad esempio, il D.Lgs. 163/2006 Codice dei Contratti Pubblici, l’art.2233 del Codice Civile, nonchè le
norme di deontologia professionale). A tale diffida è immediatamente seguito l'annullamento del bando.

Sempre a Manziana, in un altro episodio, il Comune ha affidato a un tecnico il compito di ristrutturare un centro anziani, per un costo totale dell' intervento di circa 116.000 euro. La retribuzione prevista per il tecnico, però, è di (soli) 1.258,40 euro lordi, comprendente poi il pagamento in proprio di Inps, Iva, cassa previdenziale, tutte le assicurazioni necessarie, le copie degli atti e dei progetti nonchè tutti i pareri propedeutici per procedere ai lavori.

Torna il mente, ancora una volta, la nostra carta costitutiva che all'articolo 36 cita: "Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro". Nel frattempo l'Inarsid, il sindacato che tutela gli ingegneri e i liberi professionisti, ha organizzato e gestisce su facebook una pagina - osservatorio sugli incarichi pubblici, chiedendo di segnalare le loro storie di tecnici e lavoratori non pagati, confidando che tale pratica smetta il prima possibile di essere così largamente abusata 8anche e soprattutto da parte dell'amministrazione pubblica).


 

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