Licenziamenti Carrefour Romanina: niente di fatto dall'incontro in Regione
Le singole parti hanno tutte mantenuto la proprie posizioni. Probabile la convocazione di un tavolo congiunto tra un paio di settimane. Intanto l'azienda ha proposto 6 contratti a determinato a 6 licenziati
Si è svolto questa mattina l'incontro alla Regione Lazio sulla vertenza relativa ai 116 licenziamenti all'ipermercato Carrefour della Romanina. Ci si aspettava un tavolo congiunto che potesse in qualche modo far riaprire una trattativa. Le parti sono invece state ascoltate separatamente ed ognuna ha ribadito sostanzialmente la propria posizione.
I sindacati hanno ribadito la necessità di rivedere la decisione, attuando, se proprio necessarie iniziative diverse dai licenziamenti. L'azienda ha ribadito sostanzialmente che i licenziamenti sono necessari per la crisi nelle vendite. La Regione ha chiesto all'azienda di rivedere questa posizione, aggiornando le parti ad un successivo incontro a cui si punta a far partecipare anche Comune e Provincia.
Il segretario regionale della Filcams Cgil commenta favorevolmente il tentativo della Regione di riconvocare per una data intorno al 20 un tavolo congiunto: “Il fatto che l'azienda sia disposta a sedersi apre una flebile speranza di poter convertire i licenziamenti quantomeno in cassa integrazione. Speriamo che si arrivi a ciò e sicuramente il pressing degli enti locali potrebbe giocare un ruolo determinante”.
A Pezzotti abbiamo anche chiesto delle voci di alcuni contratti a termine offerti ad alcuni dei 116 licenziati. “Si è vero”, afferma il segretario della Filcams. “Sono stati inviati 6 telegrammi in cui si dava disponibilità per sei posti a tempo determinati, tutti con salari praticamente dimezzati rispetto alle ultime mensilità. Si tratta di una proposta a 30 ore, tre a 24, una 20 e una addirittura a 8 ore lavorative. Su 6 solo 2 hanno accettato il contratto. I rifiuti si spiegano con il fatto che, essendoci in atto un'impugnativa dei licenziamenti, l'accettazione farebbe cadere quest'impugnativa e quindi perdere qualsiasi diritto ai licenziati”.
I sindacati hanno ribadito la necessità di rivedere la decisione, attuando, se proprio necessarie iniziative diverse dai licenziamenti. L'azienda ha ribadito sostanzialmente che i licenziamenti sono necessari per la crisi nelle vendite. La Regione ha chiesto all'azienda di rivedere questa posizione, aggiornando le parti ad un successivo incontro a cui si punta a far partecipare anche Comune e Provincia.
Il segretario regionale della Filcams Cgil commenta favorevolmente il tentativo della Regione di riconvocare per una data intorno al 20 un tavolo congiunto: “Il fatto che l'azienda sia disposta a sedersi apre una flebile speranza di poter convertire i licenziamenti quantomeno in cassa integrazione. Speriamo che si arrivi a ciò e sicuramente il pressing degli enti locali potrebbe giocare un ruolo determinante”.
A Pezzotti abbiamo anche chiesto delle voci di alcuni contratti a termine offerti ad alcuni dei 116 licenziati. “Si è vero”, afferma il segretario della Filcams. “Sono stati inviati 6 telegrammi in cui si dava disponibilità per sei posti a tempo determinati, tutti con salari praticamente dimezzati rispetto alle ultime mensilità. Si tratta di una proposta a 30 ore, tre a 24, una 20 e una addirittura a 8 ore lavorative. Su 6 solo 2 hanno accettato il contratto. I rifiuti si spiegano con il fatto che, essendoci in atto un'impugnativa dei licenziamenti, l'accettazione farebbe cadere quest'impugnativa e quindi perdere qualsiasi diritto ai licenziati”.
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