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E-Care, in 90 a rischio licenziamento: presidio alla sede di Acea

La società di contact center ha aperto una procedura di licenzamento per 211 persone in tutta Italia, 90 solo a Roma. Tra i motivi la riduzione di alcune commesse come quella della municipalizzata capitolina

Sciopero e presidio davanti alla sede di Acea questa mattina per i lavoratori di E-Care. L'azienda che fornisce servizi di contact center lo scorso 6 luglio ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 211 lavoratori in tutta Italia, 90 solo nella sede romana. Tra le commesse romane c'è quella presso Lottomatica, che sta internalizzando il servizio, e quella presso Acea che negli ultimi mesi ha deciso di ridurre i volumi di traffico per gestire un maggior numero di chiamate presso il proprio 'contact center' Acea800. La giornata di mobilitazione è stata indetta dalle organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. 

Tra i motivi, oltre all'opposizione verso i 211 licenziamenti, la volontà di conoscere il futuro della sede romana ma anche, si legge in una nota delle rsu ECare, "per avere da Acea una conferma in merito alle internalizzazioni che l'azienda indica come motivo dei licenziamenti". Così un'ottantina di dipendenti, questa mattina, ha presidiato la sede della municipalizzata capitolina: "Ci è stato comunicato che Acea si rifiuta di riceverci perché con i licenziamenti di E-Care non c'entra niente" spiega Enzo Triolo rsu Fistel Cisl, presente al sit-in.

Intanto il prossimo 18 settembre scade la procedura di licenziamento collettivo, data entro la quale le organizzazioni sindacali potranno arrivare ad un accordo con l'azienda. "Nei giorni scorsi c'è stato un incontro ma la situazione è rimasta la stessa" ha spiegato Triolo. "Con agosto di mezzo temiamo che tutta la trattativa sia rimandata a settembre quando ci saranno davvero pochi giorni per raggiungere un accordo". 

Presente alla manifestazione anche il deputato romano del Pd Marco Miccoli: "È consapevole Virginia Raggi che, a causa della internalizzazione del servizio del customer care di Acea, perderanno il lavoro 211 lavoratori, di cui 100 a Roma? Tra una bugia e l'altra raccontata ai romani, potrebbe convocare il tavolo con aziende e forze sociali per trovare soluzioni a salvaguardia dell'occupazione? Fare il Sindaco di Roma è anche occuparsi di queste cose. Per i post su Facebook c'è sempre tempo". 

Ignazio Cozzoli, consigliere capitolino, ha chiesto un intervento all'assessore al Bilancio Maurizio Minenna e della sindaca Virginia Raggi: "Assistiamo in questi giorni all'ennesima vertenza che produrrà la perdita di posti di lavoro. La societ E-Care ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 211 dipendenti in tutta Italia e 90 di questi a Roma. La cosa che lascia senza parole è che trattasi di una azienda fornitrice delle attività di call center per Acea S.p.A. Pare evidente che Roma Capitale debba immediatamente invertire questa tendenza volta a perdere posti di lavoro iniziando dall'indotto delle partecipate. Per questo, sposo appieno l'appello delle Organizzazioni Sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, e Uilcom Uil al fine di analizzare nel corso di un apposito incontro con l'Assessore al bilancio Minenna e con la Sindaca Raggi le possibili soluzioni per preservare il bene più prezioso che oggi hanno le persone: il lavoro". 

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