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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Isfol a rischio chiusura, lavoratori occupano la sede di via Morganti

La manovra del Governo minaccia la chiusura dell'Istituto per la formazione. A rischio 269 posti di lavoro. I dipendenti hanno occupato, per protesta, la sede di via Morganti

I lavoratori dell'Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione dei lavoratori) sono sul piede di guerra. Da qualche giorno hanno occupato la sede dell'Istituto, in via Morgagni 33, per contrastare il tentativo di soppressione dell'ente che porterebbe al licenziamento di 269 precari. "Con il decreto in preparazione il Governo non fa altro che confermare quanto già conoscevamo, cioè un'avversione senza precedenti alla Ricerca Pubblica- ha dichiarato Claudio Argentini, della Segreteria Nazionale USI-RdB Ricerca - Con i tagli ai bilanci degli Enti di Ricerca e il blocco delle assunzioni si nega qualsiasi possibilità di assunzione delle migliaia di precari storici che ancora lavorano negli enti e di fatto si decreta la fine della Ricerca Pubblica".

"In questi tempi bui - continua il dirigente sindacale - la difesa della Ricerca Pubblica passa attraverso l'opposizione sociale a una serie di provvedimenti, fra i quali questa manovra è solo l'ultimo, che vogliono demolire lo Stato Sociale del quale la Ricerca Pubblica fa parte. Per questo non bastano iniziative simboliche: USI-RdB è insieme ai lavoratori dell'Isfol, che davanti alla possibilità di soppressione di un importante ente di ricerca hanno deciso di dare il via all'occupazione. Il provvedimento di soppressione fra l'altro non determina nessun risparmio - evidenzia Argentini - dobbiamo quindi pensare che ci sia qualche privato che vuole allungare le mani sulla partita sostanziosa della formazione, oppure che il Governo voglia riportare sotto il proprio controllo diretto gli studi sul lavoro e sulla formazione", conclude il dirigente USI-RdB.

USI-RdB Ricerca ha un calendario già fitto di mobilitazioni; sarà in campo il 28 maggio davanti alle banche responsabili delle crisi; il 5 giugno alla manifestazione nazionale contro la manovra economica; il 10 giugno nella staffetta precaria e il 14 giugno nello sciopero generale del Pubblico Impiego.

I lavoratori Isfol, non diversamente da come hanno fatto quelli dell'Ispra questo inverno (che si sono accampati per due mesi sul tetto dell'Ente, passando lì anche le feste di Natale) sono accampati tra le scrivanie e i tavoli da riunione. I dipendenti non hanno intenzione di stare inermi dinnanzia alla minaccia di disoccupazione per 269 persone.

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