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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Commercio, si avvicina la rivoluzione: “Più qualità e licenza come patente a punti”

I prossimi mesi saranno quelli decisivi. Diversi i documenti pronti, o quasi, ad approdare in Aula, dalla delibera su Osp e Cosap, al testo unico per i pubblici esercizi, al catalogo degli arredi. L'assessore al Commercio, Marta Leonori, fa il punto sulle novità in programma

Arredi uguali per tutti e in tono con la bellezza di Roma, tariffe a rialzo per i camion bar, nuove regole per le canne fumarie e criteri stringenti sulla qualità per l'apertura di esercizi. Ma la vera novità, in fase di elaborazione, potrebbe arrivare dalla “licenza a punti”, quasi una patente di guida: chi sgarra perde punteggio, fino, in casi estremi, al ritiro dei permessi. L'universo commerciale romano cambierà, o almeno la giunta Marino lo promette dalla prima ora. E i prossimi mesi saranno centrali. Diversi i documenti pronti, o quasi, ad approdare in Aula, dalla delibera su Osp e Cosap (occupazione di suolo pubblico), al testo unico per i pubblici esercizi, al nuovo catalogo degli arredi. L'assessore al Commercio, Marta Leonori, fa il punto sulle novità in programma. 

Assessore, annunciate dai primi mesi di insediamento nuove norme che investiranno il settore commerciale della città. Delibere e regolamenti incentrati sul rispetto di legge e decoro sono prossimi al voto. Quali misure faranno davvero la differenza? 

Stiamo lavorando con le associazioni di categoria al Testo Unico dei Pubblici Esercizi, in particolare per quanto riguarda le licenze di somministrazione. La normativa verrà aggiornata e alcune procedure per la richiesta verranno semplificate. Punteremo a un innalzamento del livello di qualità richiedendo caratteristiche più stringenti per il rilascio. E poi c'è la “licenza a punti”, sulla quale puntiamo molto. 

Cioè?

Esiste già da qualche anno, per aprire un esercizio di somministrazione c'è una griglia a punteggi, vogliamo prima di tutto rivederla, dando maggior peso ad alcuni requisiti 'virtuosi', quali la raccolta differenziata o l'assenza di slot machine. Ci stiamo lavorando con un regolamento che arriverà in giunta, sull'esempio di Padova. Potrebbe funzionare come con la patente, dove i punti vengono sottratti, fino al ritiro della licenza. 

Tante le denunce sul proliferare di esercizi che vendono alcolici nei quartieri di movida, oltre a friggitorie e paninerie che rischiano di abbassare la qualità del tessuto commerciale del centro storico. La proposta di delibera di Orlando Corsetti, presidente della commissione Commercio, con il divieto di nuove aperture nelle zone critiche, sembrava andare nella direzione di porre un freno. Ma lei si è opposta...

Non è un'opposizione, si tratta di un percorso che è stato già avviato e che Corsetti sta portando avanti, semplicemente gli uffici hanno espresso osservazioni tecniche per evitare che il provvedimento venga impegnato al Tar, e perché sia effettivamente efficace nel risolvere i problemi che ci sono. Si tratta di un contributo aggiuntivo alla delibera, nell'ottica di ragionare non solo sul divieto ma anche sull'apertura di attività che rispettino esigenze di qualità. 

A proposito di regole. Quasi la metà dei locali del centro non ha la canna fumaria a norma...

Anche su questo stiamo lavorando a una proposta di regolamento per l'igiene degli impianti. Andremo in direzione dell'innovazione e della tutela della salute, sia per gli ambienti interni che per quelli esterni.  Le nuove misure permetteranno di controllare che questi dispositivi vengano mantenuti, e la qualità dell'aria sarà verificata periodicamente. 

La delibera su Osp e Cosap per rivedere le tariffe di occupazione del suolo pubblico doveva essere votata a Marzo. Poi si è fermata. Quando arriverà in Aula?

E' ancora in fase di studio per ulteriori approfondimento sui calcoli delle imposte. E' emersa la necessità di rivedere alcuni criteri di studio. Non posso dare ancora tempistiche a riguardo. 

Sempre in tema di occupazione di suolo pubblico. Il fenomeno del “tavolino selvaggio” viene combattuto ormai quotidianamente a colpi di blitz della Polizia Municipale opera rimozioni continue di arredi abusivi. Ma troppo spesso tutto torna esattamente come prima. 

Per tanti ristoratori è più vantaggioso chiudere cinque giorni o versare le multe piuttosto che pagare il suolo pubblico o rinunciare agli introiti dei tavolini. Per combattere il fenomeno servono più deterrenti. E su questo contribuirà anche la licenza a punti che le dicevo prima. 

Insieme alla revisione dei fattori per il calcolo di Osp e Cosap, verranno aumentate anche le sanzioni?

Non è tanto una questione di multe, quando di obbligo di chiusura per tempi più lunghi di quelli attuali. Sul punto stiamo concertando con le associazioni di categoria dei ristoratori. Il tutto insieme all'Avvocatura, per capire fino a dove ci possiamo spingere per evitare possibili impugnazioni al Tar.

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