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Economia

L'impatto del Covid sulle imprese romane: per il 93% cala il fatturato, solo una su tre pensa di risollevarsi

L'ultimo report della Camera di Commercio di Roma offre un'analisi sull'impatto del Covid-19 sul tessuto imprenditoriale locale

L'impatto del lockdown è stato molto duro: il 93% delle imprese ha registrato cali di fatturato, la maggioranza (il 70,8%) di oltre il 30. Molto pessimistiche anche le aspettative di recupero con la "fase 2". Solo un'impresa su tre pensa di poter recuperare parte del fatturato perso e con percentuali al massimo del 30% (solo lo 0,5% pensa di poter recuperare oltre il 30%). Non esiste una strategia nettamente prevalente scelta dagli imprenditori per prepararsi alla "fase 2", ma con il 22,8% quella di ridurre i costi è la scelta principale. Sono i principali dati che emergono dal nuovo report della Camera di Commercio di Roma che offre un'analisi sull'impatto del Covid-19 sul tessuto imprenditoriale locale.

Impatto del lockdown 

Il 70,8% delle imprese ha avuto una riduzione del fatturato di oltre il 30% nel periodo di lockdown. Il 21,9% ha avuto una riduzione fino al 30%, mentre solo il 5,5% non ha avuto riduzioni del fatturato e l'1,8% ha registrato un aumento. 

Aspettative sulla "fase 2"

Il 39,7% delle imprese pensa che la situazione non migliorerà anzi potrebbe ulteriormente peggiorare. Il 26,5% pensa che non riuscirà a recuperare nulla. In totale due imprese su tre non si aspettano recuperi. Il 25,1% pensa di poter recuperare fino al 20%, mentre l'8,2% pensa di poter recuperare fino al 30%. Solo lo 0,5% pensa che il recupero possa essere superiore al 30%. 

La preparazione alla "fase 2"

Il 22,8% delle imprese si prepara a tagliare i costi aziendali per affrontare il ridimensionamento del mercato. Il 16,4% pensa di non dover fare cambiamenti perche' la domanda si e' ridotta, ma non sono cambiate le condizioni generali di mercato. Lavoro digitale, messa in sicurezza dei locali, e riorganizzazione delle modalita' di vendita sono le altre scelte prevalenti con percentuali intorno al 12% per ognuna di queste azioni. Da segnalare che il 6,4% del campione ha aumentato l'utilizzo dei canali di vendita online, continua la Camera di Commercio di Roma.

I criteri della rilevazione

La Camera di Commercio di Roma ha costruito un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia per valutare l'impatto economico del coronavirus e fornire un costante aggiornamento sull'evoluzione della situazione. La settima indagine è stata somministrata tra il 29 aprile e il 5 maggio 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L'84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti. 

"Siamo entrati nella 'fase 2', quella della graduale riapertura di aziende, esercizi commerciali e uffici, ma la situazione del tessuto imprenditoriale romano resta molto seria e sofferente. Questo settimo report -  - conferma i dati e i risultati delle rilevazioni precedenti, specie sul fronte del giro di affari: la quasi totalità delle imprese, il 93%, dichiara di aver subito cali di fatturato e la grande maggioranza (il 70,8%) lamenta perdite di oltre il 30%. 

Siamo sul crinale e abbiamo bisogno di fiducia, intelligenza e tenacia per affrontare questa ripartenza a lento rilascio - commenta Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma - oltre al taglio dei costi, lavoro digitale, messa in sicurezza dei locali, e riorganizzazione delle modalità di vendita sono le scelte prevalenti per affrontare la 'fase 2'. In particolare, resto convinto che le Istituzioni devono continuare a incoraggiare e rafforzare la trasformazione digitale delle imprese: è un'azione cruciale sia in questa fase di crisi, sia soprattutto per il prossimo futuro. La congiuntura - conclude Tagliavanti - è molto difficile e complessa, ma le imprese hanno una grande voglia di rimettersi in moto. Dopo una fase così lunga di stallo, è normale che emergano difficoltà e preoccupazioni per quella che è la grande sfida della ripresa: come un maratoneta prima di una gara importante che attendeva, affiora l'ansia di non farcela. Ma se verranno superati in fretta intoppi burocratici e alcune inefficienze ricreando fra imprenditori, consumatori e famiglie condizioni accettabili di ripartenza, allora lo faremo con grande determinazione". 

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