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Economia

I sindacati dei Castelli accanto ai lavoratori di Cassino

Anche i sindacati dei Castelli Romani parteciperanno venerdì prossimo alla manifestazione indetta dai lavoratori della Fiom di Cassino per scongiurare le medesime vicende di Mirafiori e Pomigliano

La Cgil del Comprensorio Pomezia-Castelli-Colleferro-Subiaco venerdì sarà presente alla manifestazione della Fiom organizzata a Cassino. Autobus e gruppi partiranno da tutto il territorio, assicurando un’ampia partecipazione da parte di tutte le categorie. 

“Saremo a Cassino – spiega  Giuseppe Cappucci, segretario generale della Cgil del Comprensorio – per dire che quello che è accaduto in questi mesi a Pomigliano e Mirafiori, con i vergognosi accordi, è un qualcosa che non riguarda solo i lavoratori metalmeccanici, ma è un attacco senza precedenti al contratto di lavoro nazionale e alle relazioni sindacali, così come le abbiamo conosciute e conquistate negli ultimi 50 anni. In un momento di crisi economica il governo ed una grande azienda come la Fiat hanno pensato che invece di rilancio e sviluppo, la ricetta potesse essere la più vecchia del mondo: ridurre i diritti dei lavoratori, ridurre le pause, attaccare la rappresentanza, rendere la malattia una concessione e non un diritto".

"Per tutto questo – conclude Cappucci – crediamo sia necessario essere a Cassino e manifestare uniti per i nostri diritti e per le conquiste costate tanto ai lavoratori”.

Anche i Giovani Democratici della provincia di Roma scenderanno in piazza a Cassino con i lavoratori.
"Crediamo che le proposte dei dirigenti FIAT siano antidemocratiche- dichiara Silvia Carocci, responsabile lavoro della Giovanile del PD, lo facciamo per solidarietà a quei 4500 operai affinché non restino soli nella difesa della dignità del lavoro; lo facciamo perché siamo stufi di un governo che continua a dar soldi pubblici alle imprese private italiane senza fissare degli obiettivi per il bene pubblico: questi continuano a prendere soldi di tutti per l’utile proprio; lo facciamo perché crediamo che abbassando la guardia si perda terreno nella battaglia dei diritti; lo facciamo perché crediamo che il futuro sia dei giovani e del lavoro e non della competizione che riduce diritti e contratti!.
 

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