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Economia

Fotocopie gratis agli studenti. E' la start up di Andrea Geremicca

Il costo sarà coperto dalle inserzioni pubblicitarie stampate sul retro. Il progetto 'Fotocopiagratis' partirà a Settembre, con l'arrivo del nuovo anno accademico

L’idea è tanto semplice quanto innovativa: dare agli studenti fotocopie gratis, pagate dalle inserzioni pubblicitarie stampate sul retro del foglio. Ne guadagnano tutti: in primis gli studenti, che riducono la spesa per l’acquisto delle fotocopie, ma anche le aziende sponsor, che a prezzi molto contenuti possono garantirsi visibilità e penetrazione. Flyer e brochure, di solito, finiscono dritti nel cestino della carta straccia; sulle fotocopie invece gli studenti non solo passano tante ore in fase di studio, ma molto spesso vi prendono anche appunti, per poi tornare in seguito a consultarle e indirettamente a visionare nuovamente l’inserzione pubblicitaria. Per saperne di più sul progetto di Fotocopiagratis abbiamo incontrato Andrea Geremicca, CEO della startup che ha lanciato in Italia questa innovazione.

Allora Andrea, partiamo dal principio: come e quando è nata l’idea alla base di Fotocopiagratis? Tre anni fa mi trovavo a New York, stavo passeggiando per Manhattan quando mi è caduto l’occhio su delle curiose strisce pedonali: erano tutte grigie tranne una, bianchissima. Era una pubblicità non convenzionale di una notissima marca di detersivi americana: per guardarla ho quasi rischiato di essere investito dalle auto, ma è lì che mi è venuta l’idea di realizzare una modalità innovativa di advertising, capace di attirare l’attenzione degli osservatori (magari strappando loro anche un sorriso) per mezzo di un’idea accattivante. Da anni ormai impera la pubblicità 2.0, che non punta sulle caratteristiche dei prodotti ma privilegia altri canali e stili comunicativi; quello che venne in mente a me fu di proporre alle aziende delle opportunità di sponsorship legate a servizi utili per i consumatori. Così mi è venuta l’idea di Fotocopiagratis: da studente mi ero reso conto di quanto fosse ingente la mole di fotocopie prodotte annualmente, e di quanto fosse oneroso per la categoria degli studenti, che notoriamente ha poca capacità di spesa, l’acquisto di queste fotocopie, quantificabile in circa €300 annue pro capite. Dare fotocopie gratis agli studenti, insomma, mi è sembrata da subito un’idea vincente, da cui tutti avrebbero avuto da guadagnare.

Di belle idee mai realizzate, però, è pieno il mondo, così come tante sono le startup finite nel dimenticatoio. Come ti sei mosso per fare in modo che Fotocopiagratis non facesse la stessa fine? Una volta delineata l’idea, bisognava procacciare tre cose: gli studenti, le copisterie e gli sponsor. Prima ancora però bisognava costruire un team che avesse da un lato le competenze e il know-how necessario, e dall’altra lo stesso entusiasmo che avevo io, perché uno dei problemi delle startup in Italia è che esse di solito muoiono appena sorgono i primi ostacoli. In questo senso, la nostra maggiore difficoltà è stata quella di far capire che il sistema di Fotocopiagratis conviene a tutti, sponsor e consumatori. Dicevamo del team: di fondamentale importanza sono stati (e lo sono ancora) i miei compagni di viaggio in questa impresa, Stefano Pioda e Gianpiero De Paolis. Possedendo una rete importante di copisterie a Roma, ben sei, dislocate strategicamente vicino alle università romane, Stefano Pioda ha portato il suo inestimabile know-how nel campo delle fotocopie: i suoi centri nel solo 2013 hanno distribuito oltre 40 milioni di fotocopie. Gianpiero de Paolis, commercialista, ha invece svolto un ruolo strategico per quanto riguarda i rapporti con gli sponsor: avendo molti contatti su Roma, conosce bene le criticità che stanno passando le aziende, che a causa della crisi si vedono costrette a tagliare il budget destinato alla pubblicità. Per come sono strutturati, i nostri spazi costano meno di quelli tradizionali e hanno una penetrazione più alta, dunque risultano particolarmente funzionali soprattutto in questo periodo di crisi. Dopo la messa a punto del progetto, si è trattato di avviare la rete di contatti con le aziende interessate. Una volta diffusi i dettagli, questo nuovo modo di fare advertising ha subito catturato l’attenzione di tutti, così abbiamo assunto quattro sales manager con il compito di cercare aziende e sponsor interessati a pubblicizzarsi tramite Fotocopiagratis. Al momento, prima ancora della fase di lancio, che avverrà a settembre 2014, abbiamo già stretto contatti con circa 20 importanti aziende.

La fase pienamente operativa del progetto è ormai in dirittura di arrivo: guardando indietro, quali sono stati gli aspetti fondamentali che hanno permesso alla tua startup di vedere la luce in fondo al tunnel? Direi soprattutto uno: credere in prima persona nella propria idea, investendo di tasca propria. Proponendo uno strumento nuovo, sapevamo che saremmo andati incontro ad alcune criticità, come quella rappresentata dall’assenza di numeri tangibili a dimostrare la capacità di penetrazione di Fotocopiagratis: per sopperire a queste difficoltà è stata fondamentale la determinazione, la tenacia di continuare a credere nell’idea sostenendola. Se non si investe in prima persona nella propria idea, è impensabile chiedere di farlo a terzi. C’è chi può e chi non può, e poi c’è chi vuole, che sta una spanna avanti agli altri.

Che consiglio daresti a chi ha un’idea, ma non sa come realizzarla? Nel dubbio, è sempre meglio fare. È solo quanto la metti in pratica, quando la realizzi, che l’idea diventa realtà: ed è quello il momento più bello in assoluto, migliore persino di quando il progetto diventa operativo. Vedere che un’idea nata nella tua testa diventa reale, trovando interlocutori e sponde su cui appoggiarsi, è stato un momento davvero elettrizzante.

Il progetto di Fotocopiagratis partirà a pieno regime a Settembre, con l’arrivo del nuovo anno accademico: se al momento dunque non è possibile fornire numeri a conferma del successo dell’iniziativa, non c’è dubbio però che Fotocopiagratis sia riuscita là dove molte startup falliscono. Ogni tanto, insomma, chi parte riesce anche ad arrivare.

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