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Economia

Enasarco e la dismissione record: in vendita oltre 14.000 case

Parte da gennaio il piano di dismissione immobiliare dell'Enasarco, l'ente nazionale per gli agenti di commercio. A Roma è presente l'83% delle case dell'Enasarco. Tutti gli immobili sono concentrati in periferia

Con un po' di ritardo sui tempi previsti, ma questa volta con più concretezza, si affaccia il piano di dismissione immobiliare dell'Enasarco, l'ente nazionale che attualmente amministra circa 300.000 posizione contributive attive di Agenti di commercio e 100.000 ditte mandanti obbligate alla contribuzione. Diciassette mila  appartamenti sparsi per la capitale e 50 mila affittuari coinvolti nel piano già annunciato nel luglio 2009 ma mai attuato fino a oggi.  

Nella capitale è presente l'83% delle case dell'Enasarco. Tutti gli immobili sono concentrati in periferia: Cinecittà Est, Tiburtino Sud, Torre Maura, Tor Tre Teste, San Basilio, Casal Bruciato, Torrino, Don Bosco, Aurelio, Portuense, Acilia Sud, Val Melaina.

IL PIANO L'Enasarco venderà gli immobili, dal valore stimato di 3 miliardi di euro, al prezzo di mercato di 4 miliardi e mezzo, ricavandone una pluisvalenza di circa un miliardo e mezzo. Le case verranno vendute direttamente agli affittuari con estensione del diritto di prelazione fino al quarto grado di parentela. L'Ente ha assicurato una serie di forme di garanzia per gli inquilini: accordi con tutte le organizzazioni sindacali, la tutela di chi appartiene alle fasce più deboli con la possibilità di usufruire di mutui agevolati per chi intende acquistare. valore stimato 3 miliardi di euro, prezzo di vendita 4 miliardi e mezzo di euro, per una plusvalenza attesa che dovrebbe attestarsi sul miliardo e mezzo di euro. Ma soprattutto, sul valore di mercato del singolo appartamento sarà applicata una riduzione del 30%, e l'acquisto collettivo, che raccoglie il 70% degli inquilini di uno stesso immobile, comporterà un ulteriore sconto del 10%. Per quanto riguarda i tempi, domani inizierà la campagna d'informazione ed entro fine anno arriveranno le prime lettere agli inquilini, mentre per l'inizio del 2011 si prevedono le prime vendite.

LE MOTIVAZIONI  Le ragioni delle dismissione sono economiche, si tratta di un patrimonio "che rende l'1% al lordo delle morosità", ha sottolineato il presidente dell'Enasarco, Brunetto Boco, e "abbiamo la necessità di dismettere e riqualificare il nostro patrimonio immobiliare con l'obiettivo di ottenere un incremento del patrimonio totale attraverso una plusvalenza di 1,2 miliardi". Dalla riqualificazione, ha aggiunto, "dipende anche la rivalutazione delle pensioni, della indennità di liquidazione e la sostenibilità della fondazione". Ma l'ente non uscirà completamente dall'immobiliare, la strategia, ha spiegato il presidente, "non è più acquisire in via diretta ma attraverso fondi, privilegiando quelli a intera proprietà della fondazione, con sgr specializzate nella gestione dell'immobiliare". Per Boco "un esempio della riqualificazione, il segno di dove vogliamo andare, è l'acquisto della galleria Alberto Sordi, avvenuto alcuni mesi fa, attraverso un fondo di proprietà dell'Enasarco. La galleria, ha precisato, "ha un rendimento netto del 5%".
 

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