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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Cos'è e cosa prevede la direttiva Bolkestein: tutto quello che c'è da sapere

Le proteste anti Bolkestein accendono le piazze romane e di tutta Italia. Ma precisamente, di cosa stiamo parlando?

Sta facendo tremare migliaia di commercianti che lavorano sul suolo pubblico. Fruttivendoli, paninari, fiorai, dai posteggi fissi nei mercati rionali alle bancarelle a rotazione degli ambulanti. Il suo nome risuona in cori e slogan che da settimane accompagnano le proteste in piazza. Si chiama direttiva Bolkestein (2006/123/CE), dall’ex commissario europeo per la Concorrenza, l’olandese Frits Bolkestein, e impone la liberalizzazione dei servizi nel mercato interno dell'Unione. Entro maggio 2017 gli Stati membri dovranno rimettere a bando le concessioni rilasciate negli anni dagli enti locali, dando la possibilità di aprire un'attività commerciale su area pubblica a tutti i cittadini europei, senza limite di nazionalità, in un qualunque Paese dell'area Ue. Perché fa tanta paura?

IL CONTENUTO DELLA DIRETTIVA - La Capitale conta circa 12mila ambulanti. Il rinnovo dei permessi (che a Roma da decenni procede in automatico presso gli uffici) e l'avvio di gare pubbliche implica necessariamente una concorrenza che per molti non sarebbe ad armi pari. In virtù dell’articolo 12 della direttiva, gli ambulanti parteciperanno ai bandi per il rinnovo delle licenze insieme, almeno in via teorica, alle società di capitali. L'abbattimento dei confini poi permetterà a un ambulante spagnolo, tedesco, francese di trasferirsi in Italia e avere gli stessi diritti di un venditore italiano. E viceversa. Ma soprattutto, e questo è l'aspetto che più preoccupa la categoria, potrà farlo per un periodo limitato di tempo, magari approfittando dei periodi particolarmente redditizi sul fronte del turismo. 

TUTELE E PALETTI - Questo è prescritto sulla carta, ma andrà di pari passo con una serie di paletti che i singoli Paesi possono porre per adattare la normativa al contesto di riferimento. Limiti che a onor del vero hanno il potere di ridurre i danni per gli ambulanti nostrani. Spieghiamo meglio. Nella Capitale "l'anno zero" delle bancarelle prevederà la pubblicazione di nuovi bandi con licenze a scadenza di 12 anni, 7 per gli stagionali. Ma anche e soprattutto la conferma o meno delle postazioni esistenti. Per molti un'occasione da non perdere per regolamentare il settore, allontanare gli abusivi, fare piazza pulita di tutti quei piccoli mercati non a norma che invadono strade e marciapiedi in barba al Codice della strada. 

Qui si gioca la vera partita: il Comune decide di eliminare le postazioni di bancarelle in via Tuscolana? Fino a oggi avrebbe dovuto concedere una postazione alternativa equivalente, pena infiniti ricorsi al Tar. Con la Bolkestein è possibile farlo e basta. Non c'è tribunale che tenga. L'ente locale potrà di fatto riscrivere la mappa del commercio su area pubblica. E' questo il vero nodo che può determinare perdite definitive di concessioni acquisite. In caso di postazioni create ex novo, la concorrenza partirà da zero o quasi, ma per quelle che verranno riconfermate, il rischio di perdere i permessi è ridotto da quanto fissato nella Conferenza Stato-Regioni del 2012. L'intesa per il recepimento della Bolkestein fissa già tra i criteri prioritari per l'accesso alle gare l'anzianità di servizio e di postazione, aspetto che il Comune non potrà non tener conto in fase di redazione dei bandi. E' dunque più che plausibile che gran parte dei permessi vengano riconfermati. In piazza però si chiede tempo. 

IN CAMPIDOGLIO - Tre anni ancora per i bandi, da posporre al 31 dicembre 2020, è quanto richiesto dagli ambulanti di tutta Italia al governo Renzi. Se non addirittura l'esclusione di alcune categorie, come le postazioni a rotazione, dalla direttiva. Un'istanza recepita in Campidoglio con una mozione votata a maggioranza dai Cinque Stelle ma respinta almeno a parole dall'assessore al Commercio, Adriano Meloni: "La Bolkestein è una direttiva europea che va applicata senza se e senza ma, rischiamo di incorrere in una procedura d'infrazione". Via libera ai bandi dunque, al censimento della situazione esistente e alla nuova mappatura del commercio cittadino. Con tutte le tutele del caso per lavoratori e famiglie.

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