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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Centro Storico / Via della Rotonda

Decoro e dehors: le prime soluzioni, stufe solo a “piramide”

Incontro tra l'assessore Bordoni, Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti sulle regole da impostare per il decoro nel centro storico

I caloriferi nei locali all'aperto del centro storico potranno essere utilizzati ma solo se a “piramide”: questo è il primo di una serie di accordi su cui si sta lavorando per adeguarsi alle regole dettate dal ministro Ornaghi.

Nella capitale si è tenuto un incontro tra l'assessore capitolino al Commercio Davide Bordoni, Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti e sono emerse diverse indicazioni, tra cui la suddetta delle stufe a piramide.

Per quanto riguarda gli "elementi di riscaldamento alimentati a gas (denominati 'termo ombrelli') - si legge nel documento - saranno autorizzati apparecchi della tipologia 'a piramide' da collocare all'interno delle occupazioni di suolo pubblico concesse ai pubblici esercizi, mentre gli apparecchi a gas di tipo differente attualmente in uso dovranno essere progressivamente adeguati alle presenti prescrizioni, anche al momento della presentazione di istanze di rinnovo e modifica della concessione: gli apparecchi dovranno essere omologati e a norma di legge e non potranno superare il numero di 1 elemento ogni 4 tavoli".

Soddisfatto il presidente della Fipe Confcommercio di Roma Nazzareno Sacchi che spiega: "Vengono autorizzate le stufe esterne ai locali del centro storico, che prima non lo erano. E' un primo grande risultato sul problema dei dehors che proprio sulla questione delle stufe lo scorso anno era diventato incandescente. Le stufe potranno essere inserite nelle occupazioni di suolo pubblico, ma dovranno essere di un tipo meno impattante approvato dalla soprintendenza: a piramide. Quelle attuali a fungo verranno progressivamente sostituite".

Al termine dell'incontro con Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti, Bordoni ha spiegato che le volontà di lavorare per mantenere e, in alcuni casi, ripristinare il decoro nel centro è presente in tutti i soggetti coinvolti e che intanto: “Capiamo la direttiva del ministro e poi ci mettiamo a lavoro. Cerchiamo di trovare un equilibrio tra commercio su area pubblica e tutela monumentale”.

Bordoni ha parlato anche della questione 'tavolini' nel centro storico, due giorni fa al centro di una serrata di protesta da parte di diversi locali. "E' un aspetto legato a piazza Navona perché lì la soprintendenza statale ha deciso di ridurre ulteriormente l'occupazione di suolo pubblico. Noi avevamo cercato di chiedere un rinvio o quanto meno di ragionare, ma c'é stata una posizione molto decisa di cui noi di fatto abbiamo preso atto, riducendo i piani di massima occupabilità. Io sono pronto a riconvocare il tavolo se dovesse servire ma serve anche un atteggiamento diverso da parte della sovrintendenza. Non ci dimentichiamo che oggi siamo in una fase critica dell'economia e l'unica cosa che a Roma regge bene è il turismo e in parte il commercio legato ai pubblici esercizi, quindi stiamo attenti a non essere troppo rigidi altrimenti rischiamo di mettere per strada diverse famiglie".
 

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