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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Nel 2009 a rischio chiusura 5000 attività: “Roma resterà al buio”

L'allarme è del presidente di Confesercenti Roma, Valter Giammaria: “Si rischia di perdere 25/30 mila posti di lavoro”. La Regione intanto presenta le linee guida per la nuova legge regionale sul commercio

Nel 2009 a Roma rischiano di chiudere 4-5000 attività con conseguente rischio per 25-30 mila posti di lavoro. E' l'allarme lanciato oggi dal segretario di Confesercenti di Roma Valter Giammaria nel corso della presentazione delle nuove regole per la grande distribuzione.

Proprio la grande distribuzione, oltre all'attuale crisi economica, è la grande colpevole di questo che per Roma sarebbe un vero e proprio dramma. “La presenza eccessiva di grandi centri commerciali”, spiega Giammaria, “(tra Roma e provincia se ne contano 45),  fa morire la città. Per questo bisogna fermarne l'insediamento della grande distribuzione che soffoca il commercio al dettaglio”.

Giammaria snocciola i dati del 2008, nel corso del quale hanno chiuso 2478 attività, per un totale di 6-8mila posti di lavoro persi, "con il rischio di fare di Roma una città buia con strade deserte".  "Il costo che il commercio romano sta pagando alla crisi economica è elevatissimo”, continua il numero uno di Confesercenti. “Il nostro é sempre stato un settore trainante e oggi è soffocato dai centri commerciali, che stanno soffrendo anche loro, alcuni stanno chiudendo, altri sono rimasti con 2 negozi aperti su 50, dagli affitti che sfiorano i 15-20 mila euro al mese e dalla totale mancanza di un piano del commercio che riequilibri l'offerta".

Proprio per questo Giammaria ha fatto sapere di apprezzare l'attenzione che la Regione, con il piano presentato oggi, dimostra di voler porre nei confronti della questione.

Si tratta sostanzialmente di nuove regole per l'apertura di outlet, della definizione di forme di vendita come quello del commercio equo-solidale e interventi nel settore dell' ambulantato e del commercio su aree pubbliche. Su questi punti cardine poggerà la nuova legge regionale sul commercio L'assessore regionale Francesco De Angelis ha ricordato che “il commercio, con oltre 100mila imprese, rappresenta lo zoccolo duro dell'economia romana e del Lazio per questo c'é bisogno di "programmazione e di semplificazione".

L'obiettivo della Regione è secondo De Angelis "di eliminare le norme che oggi ingessano il settore, favorendo la semplificazione delle procedure per nuove aperture, trasferimenti e ampliamenti di attività". L'assessore ha annunciato che c'è l'intenzione “di inserire l'obbligatorietà dello sportello unico per attività produttive per la gestione del procedimento unico riguardante le attività commerciali: farà risparmiare tempo e denaro sia alle imprese che alla pubblica amministrazione". Anche perché "ci deve essere correlazione tra concessione edilizia e autorizzazione commerciale".

Per quanto riguarda le cifre messe in campo si parla di 22 milioni di euro per  progetti presentati da comuni (150mila euro l'uno) e Municipi di Roma (250mlia euro l'uno).
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