Crisi, Cgil: “Fra sei mesi a Roma a rischio 43mila posti di lavoro”
La Cgil Lazio in una conferenza presenta i dati sul secondo quadrimestre 2008: la disoccupazione è in crescita sia per gli uomini che per le donne. A gennaio casa integrazione straordinaria al + 225%
La crisi è sempre più pesante e nei prossimi mesi rischia di travolgere il Lazio e Roma in particolare. E' quanto ha denunciato oggi la Cgil in una conferenza stampa, “convocata”, spiega il segretario di Roma e Lazio Claudio Di Berardino, “per sensibilizzare le istituzioni su quanto sta accadendo”.
Ad illustrare la situazione sono i numeri, più che mai impietosi. A gennaio, secondo i dati forniti dall'Inps, il ricorso alla cassa integrazione straordinaria nel Lazio è aumentato del 225%, mentre si registra un decremento di quella ordinaria (-34%). Il Sindacato spiega che questo decremento è indice che “la crisi è strutturale e non congiunturale”.
Andando ai singoli settori, cresce il dato nel settore edile (+27%), ma soprattutto quello del commercio (+1117%) rispetto allo scorso dicembre.
Sul versante della disoccupazione, il tasso rilevato nel secondo quadrimestre del 2008 è pari al 6,5% per gli uomini, a fronte del 4,8% del 2007, mentre per le donne la percentuale arriva al 10 contro il 6,7 del 2007.
Il vero tracollo però potrebbe verificarsi fra sei mesi quando potrebbero essere a rischio 65 mila posti di lavoro in tutta la regione, di cui 43 mila solo a Roma. Ciò a causa della scadenza di molti contratti a tempo determinato della Pubblica amministrazione. Questi alcuni dei dati forniti stamattina dalla Cgil di Roma e Lazio, che ha analizzato gli effetti della crisi economica della Ragione.
“Questi numeri smentiscono chi dice che la crisi è solo una sensazione”, spiega Claudio Di Berardino. “Si tratta di una drammatica realtà e perciò la Cgil, sia a livello locale che nazionale, sta cercando di richiamare l'attenzione delle istituzioni. Possiamo dire che i numeri del Lazio si avvicinano più a quelli del sud che a quelli del nord".
Ad illustrare la situazione sono i numeri, più che mai impietosi. A gennaio, secondo i dati forniti dall'Inps, il ricorso alla cassa integrazione straordinaria nel Lazio è aumentato del 225%, mentre si registra un decremento di quella ordinaria (-34%). Il Sindacato spiega che questo decremento è indice che “la crisi è strutturale e non congiunturale”.
Andando ai singoli settori, cresce il dato nel settore edile (+27%), ma soprattutto quello del commercio (+1117%) rispetto allo scorso dicembre.
Sul versante della disoccupazione, il tasso rilevato nel secondo quadrimestre del 2008 è pari al 6,5% per gli uomini, a fronte del 4,8% del 2007, mentre per le donne la percentuale arriva al 10 contro il 6,7 del 2007.
Il vero tracollo però potrebbe verificarsi fra sei mesi quando potrebbero essere a rischio 65 mila posti di lavoro in tutta la regione, di cui 43 mila solo a Roma. Ciò a causa della scadenza di molti contratti a tempo determinato della Pubblica amministrazione. Questi alcuni dei dati forniti stamattina dalla Cgil di Roma e Lazio, che ha analizzato gli effetti della crisi economica della Ragione.
“Questi numeri smentiscono chi dice che la crisi è solo una sensazione”, spiega Claudio Di Berardino. “Si tratta di una drammatica realtà e perciò la Cgil, sia a livello locale che nazionale, sta cercando di richiamare l'attenzione delle istituzioni. Possiamo dire che i numeri del Lazio si avvicinano più a quelli del sud che a quelli del nord".