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Economia San Lorenzo / Via dei Sabelli

Da 800 a 80 euro d'affitto: il “sogno” si avvera a San Lorenzo

Tutto merito di una legge che dal 7 giugno consente a tutti gli inquilini con contratto a nero di registrare da sé la locazione, con l'abbattimento a un decimo del prezzo dell'affitto. Ecco come fare

Decreto legislativo 23/2011, articolo 3, commi 8 e 9. Dietro queste fredde coordinate si nasconde una piccola, grande rivoluzione per tutte quelle persone che vivono in affitto con un contratto a nero. Grazie a questa legge infatti chi entro il 6 giugno non si è visto trasformare il proprio affitto in nero in una regolare locazione, può richiedere la regolare registrazione del contratto, arrivando a pagare anche 10 volte meno rispetto a quello che paga adesso.

Un sogno? No, è la realtà. Per informazioni chiedere ad un affittuario di San Lorenzo che, grazie anche all'aiuto di un avvocato dell'Unione Inquilini Roma, Guido Lanciano, ha visto trasformarsi il proprio affitto in nero da 800 euro al mese in una regolare locazione pari, come prescritto dalla legge, a tre volte il valore catastale dell'appartamento. Nel suo caso quindi l'affitto è sceso a 80 euro. Il tutto garantito da un regolare contratto 4 + 4 anni. E il proprietario? Non può far nulla, la legge è chiara.

LA LEGGE – I proprietari infatti il 6 giugno hanno visto scadere il termine per usufruire della cosiddetta cedolare secca. Tale data era anche il termine ultimo per sanare le posizioni in nero. Cosa accade per quei contratti, che dovevano essere registrati e non lo sono stati entro il 6 giugno?  Lo chiediamo a Massimo Pasquini, della segreteria nazionale dell'Unione Inquilini: “La normativa prevede che a questi contratti si applichi da un lato una durata della locazione stabilita in quattro anni (più quattro) che decorrerà dal momento in cui verrà effettuata, ormai in ritardo, la registrazione, volontaria o d'ufficio; dall'altro un canone annuo di locazione fissato in misura pari al triplo della rendita catastale”.

COME PROCEDERE - Questa situazione si verifica sia se a registrare il contratto è il proprietario sia se a presentarsi all'agenzia delle entrate è l'affittuario. Una sorta di spionaggio di quest'ultimo quindi che si prefigura come una sorta di rivincita contro tutti quei padroni di casa irregolari.

Spiega ancora Pasquini: “La procedura che l'inquilino deve seguire non è semplicissima. Innanzitutto va verificata l'effettiva mancata registrazione del contratto di locazione da parte del locatore. In secondo luogo poi si deve procedere con la registrazione del contratto di locazione. In terzo luogo va presentata all'Agenzia delle Entrate una denuncia nella quale dichiara i propri dati personali e quelli del locatore, la data di inizio della locazione e il canone corrisposto, unitamente ai documenti a prova delle dichiarazioni rilasciate. Infine va verificata la rendita catastale dell'immobile occupato per calcolare poi l'affitto. A questo punto parte una raccomandata al proprietario che non può far altro che prenderne atto”.

IL CASO DI SAN LORENZO – Una procedura tutt'altro che semplice, come conferma Guido Lanciano, avvocato che ha seguito il primo caso, quello di San Lorenzo, andato in porto. “Il mio consiglio è quello di affidarsi alle varie associazioni di inquilini e agli avvocati che loro mettono a disposizione. Questo sia per la difficoltà della procedura, sia per il muro che si incontra all'agenzia delle Entrate, dove le informazioni in merito sono scarse e dove c'è una sorta di ostruzionismo a favore dei proprietari. La legge però è chiara e imponendosi non si può non farla rispettare”.

Come detto l'affittuario di San Lorenzo ha visto passare il proprio canone da 800 a 80 euro. “In questi giorni”, aggiunge l'avvocato Lanciano, “è partita la raccomandata al proprietario. Di reazioni ancora non ne abbiamo viste, ma ci aspettiamo di tutto, sia nell'ambito della legalità che fuori da questa”. Oltre al caso di San Lorenzo in tutta la città di Roma sono in via di completamento altre 50-60 regolarizzazioni. Lanciano racconta di un caso, nella zona di Prati (viale Mazzini) in cui un inquilino con contratto da 1600 euro al mese, si ritroverà a pagare 300 euro al mese. “Ci sono”, conclude Lanciano, “casi di intere palazzine con affittuari in nero ed anche lì si stanno convincendo ad intraprendere la procedura per la regolarizzazione. La portata del tutto potrebbe essere equiparabile all'imposizione dell'equo canone, che fu all'epoca una vera e propria rivoluzione”.

LA CAMPAGNA DELL'UNIONE INQUILINI – L'Unione Inquilini in questi giorni ha avviato una campagna d'informazione che a settembre vivrà il periodo più importante. “E' infatti quello”, spiega Pasquini, “il periodo in cui iniziano le locazioni degli studenti. E soprattutto a studenti e immigrati ci rivolgeremo in quanto sono loro le figure che più spesso si vedono imporre locazioni in nero. Approssimativamente, considerando i soli studenti fuorisede a Roma, che sono circa 70.000, possiamo dire che il 90% di loro vive in affitto con contratti a nero”.

 

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